Coronavirus, la Fase 2 del Veneto. su guanti e alimentari chiusi nei festivi norme più restrittive che nel resto d'Italia

Lunedì 4 Maggio 2020 di Alda Vanzan
Coronavirus, la Fase 2 del Veneto. Norme più restrittive che in Italia: obbligatori anche i guanti e alimentari chiusi nei festivi
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Dalla mezzanotte è in vigore il decreto del premier Giuseppe Conte che consente la riapertura di aziende e imprese per 4 milioni di lavoratori a livello nazionale, di cui 1 milione e 200mila in Veneto.

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E in Veneto è in vigore anche la nuova ordinanza del presidente della Regione Luca Zaia che, «pur in linea con il decreto del premier», fissa una serie di restrizioni. Ad esempio: per uscire di casa non basta avere la mascherina, servono anche i guanti oppure il gel igienizzante. E ancora: i supermercati e i negozi di alimentari restano chiusi nei giorni festivi. E chi vuole andare a prendere la pizza per poi mangiarla a casa, prima dovrà prenotarla. Ma ci sono anche novità da segnalare: per l'attività sportiva la mascherina non è più necessaria, si potrà correre senza, salvo poi coprirsi naso e bocca appena si finirà l'allenamento. Occhio, però: l'apertura di palestre e piscine è solo - e a porte chiuse - per gli atleti. Ma ci sono anche allentamenti: un vicentino può andare a Jesolo per correre in spiaggia? O per nuotare? Zaia dice di sì: «Se è attività sportiva individuale, puoi raggiungere il luogo».


IL MONITO
Nel giorno in cui in Veneto i ricoverati sono scesi a 1.058 e gli intubati in terapia intensiva a 103 (Zaia: «Festeggeremo quando scenderemo sotto i cento»), il presidente della Regione ha messo in fila le prescrizioni e le ha riproposte per altre due settimane. Un'ordinanza scritta «alla veneta», per titoli, così da renderla comprensibile. «Le leggi dovrebbero essere scritte così», ha detto il governatore. Che peraltro ha ammonito: bisogna stare attenti, il virus non è morto, c'è ancora e il rischio di contagiarsi resta alto: «Se questi due numeri - ricoveri e terapie intensive - tra sette/dieci giorni aumenteranno in maniera importante ci toccherà tornare alle restrizioni». Di qui la preghiera: dovremo essere tutti responsabili, mantenere il distanziamento sociale, coprirsi naso e bocca, usare i guanti oppure avere in tasca il flaconcino di gel disinfettante. E mentre dilagano i risultati dell'ultimo sondaggio Demos, condotto da Ilvo Diamanti per La Repubblica, che vede aumentare il gradimento di Zaia e calare quello di tutti gli altri leader nazionali, il governatore si schernisce: «Io ho solo un obiettivo: tutelare la salute dei veneti. I miei confini sono come quelli del Dpcm: regionali».

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L'OBBLIGO
La nuova ordinanza di Zaia ha un credo: la mascherina. Va usata praticamente sempre, appena si esce di casa e anche le mani vanno coperte. Gli unici esentati dall'obbligo di coprirsi bocca e naso sono i bambini sotto i 6 anni e i disabili. La mascherina non è obbligatoria per chi fa attività motoria intensa («Altrimenti si va in ipossia, manca l'ossigeno, me toca andare a tore chi core in ambulanza»), ma va comunque tenuta a portata di mano: appena si smette di correre e si comincia a camminare, va indossata.

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L'ordinanza ha anche chiarimenti che ai più parevano logici. Ad esempio: il distanziamento non si applica tra persone conviventi. L'altra novità, introdotta dal Dpcm di Conte, è che non c'è più il concetto di prossimità, ci si può muovere in tutta la regione, ma solo per motivi di lavoro o di stretta necessità. Si può usare la stessa auto per andare al lavoro (e non solo), ma allora tutti a bordo devono avere la mascherina. E ancora, gli impianti sportivi: palestre e piscine sono utilizzabili dagli atleti, anche non professionisti (ad esempio chi gioca in una serie dilettantistica), ma questo non significa che le palestre riaprano. Confermati gli spostamenti verso le seconde case oppure i camper o le barche, ma solo per attività di manutenzione, non per trasferirsi. E restano confermate le chiusure festive dei supermercati. Capitolo cimiteri: si può andare a portare un fiore sulla tomba dei propri cari, anche fuori Comune, purché all'interno del territorio regionale. E di fatto è questo il vero, unico, grande limite: non si può uscire dal Veneto (tranne che per lavoro), così come gli altri italiani non possono uscire dalle proprie Regioni. E chi rientra deve per caso fare la quarantena? «No», ha detto Zaia.
Ma quand'è che potranno riaprire altre attività economiche? «Io spero che si possa affrontare velocemente la Fase 2Bis - ha detto Zaia - Da qui al 18 maggio bisognerà decidere».

Ultimo aggiornamento: 14:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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