Trascorrere la quarantena alle Canarie: quei 30 jesolani ancora prigionieri a Tenerife

Mercoledì 1 Aprile 2020 di Giuseppe Babbo
Trascorrere la quarantena alle Canarie: quei 30 jesolani ancora prigionieri a Tenerife (Foto di Yves Bernardi da Pixabay)
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JESOLO «Ora aspettiamo un contatto dalla Farnesina». Le parole, pronunciate con un mix di speranza e l'inevitabile voglia di rientrare a casa, sono quelle di Otello Catto, uno dei trenta jesolani bloccati alle Canarie, per la precisione a Tenerife, da oltre 70 giorni. Ieri mattina, dopo l'appello lanciato nei giorni scorsi da altri residenti, compreso l'imprenditore Gino Fregonese, ad attivarsi è stata l'onorevole trevigiana Angela Colmellere (Lega), che ha preso contatto con gli stessi cittadini jesolani e successivamente con la Farnesina.

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L'obiettivo è quello di organizzare il volo di rientro, per il gruppo di jesolani ma anche per gli altri cittadini del Veneto, almeno una cinquantina di persone bloccate nell'isola per colpa dell'emergenza Covid-19.

«Confidiamo dice Catto che venga davvero organizzato il volo di rientro. Le informazioni che abbiamo sono poche, siamo obbligati a rimanere a casa e non sappiamo come organizzarci. Per noi, ovviamente, non è un problema, pagare il volo ma l'importante è ricevere delle informazioni su come comportarci. Inevitabilmente siamo preoccupati: tra di noi c'è chi deve seguire delle terapie oncologiche, chi deve rientrare assolutamente per fare delle visite. E poi ci troviamo a circa 90 chilometri di distanza dal primo ospedale: vista la situazione, se qualcuno di noi dovesse ammalarsi di Covid il problema aumenterebbe esponenzialmente». Per questo, ieri, da Tenerife è stato rilanciato un nuovo appello per sbloccare la situazione. «Non abbiamo certezze prosegue Catto non sappiamo come comportarci. C'è chi incomincia ad avere dei problemi di liquidità: giorno dopo giorno la situazione diventa sempre più pesante. Per questo rinnoviamo l'appello per aiutarci a rientrare in Italia. Ci basterebbe sapere come comportarci e quanti giorni abbiamo per organizzarci in vista del rientro. Gli ultimi voli di rientro sono stati fatti verso Milano e Roma, noi siamo tutti cittadini residenti nel Nordest, la soluzione ideale sarebbe quella di un volo per Venezia. Tutti poi riuscirebbero a tonare nei propri paesi agevolmente. Confidiamo nell'aiuto delle autorità italiane». 

OLTRE OCEANO
In attesa di rientro da Auckland, in Nuova Zelanda anche Daniela Lombardo, 25enne del Lido, e il fidanzato Nadir Zitti, oltre ad Angelo Stradiotto, 28enne di Dolo. A seguire la loro vicenda è l'europarlamentare Paolo Borchia, responsabile Lega per gli italiani all'estero: «L'ambasciatore Marcelli spiega - mi parla del settimo giorno di stato di emergenza. Per il rimpatrio, sono disponibili ancora poche soluzioni commerciali, a prezzi elevati, aspetto che complica le operazioni per ragazzi giovani, arrivati in Nuova Zelanda per un'esperienza lavorativa». Bloccata in Australia, a Sydney una veneziana per la quale però la situazione è stata definita non preoccupante.

Ha fatto ritorno domenica a Venezia un 80enne proveniente dalla Repubblica Dominicana. In Italia anche un charter proveniente da Lima con 16 persone rimaste bloccate in varie località peruviane e che avevano un volo con destinazione Venezia poi cancellato. 

Ultimo aggiornamento: 09:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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