POLEMICHE
«Se a Bibione conoscono una normativa diversa dalla nostra è il caso di saperlo, in questo modo sarà possibile anche per noi iniziare l’allestimento della spiaggia». Stupore ma anche una certa stizza. Jesolo ha reagito così di fronte all’immagine di un tratto di arenile di Bibione attrezzato con i primi ombrelloni piantati un paio di giorni fa, nelle zone di Pineda e Lido del Sole, in tratti di spiaggia dove operano alcune agenzie. Di fatto una prova, per sperimentare la nuova distanza tra un ombrellone e un altro, per garantire il distanziamento sociale, tanto che ora lo spazio tra una postazione e l’altra sarà di 8 metri. Un modo, quindi, per valutare a livello pratico l’effetto del maggiore distanziamento.
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PERPLESSITÀ
Ma di fronte alle immagini della spiaggia di Bibione attrezzata, ieri a Jesolo non sono mancate le perplessità. Anche perché da giorni le associazioni di categoria, al pari dei sindaci della Conferenza della costa, hanno lanciato vari appelli al governo per avere certezze sull’avvio della stagione. Ed è per questo che la “prova” arrivata dal Comune di San Michele a molti operatori è sembrata una corsa in avanti. «Ammetto – commenta Renato Cattai, presidente di Federconsorzi Jesolo – che siamo rimasti sbigottiti di fronte a quelle immagini. Ho subito fatto una verifica con i colleghi di Bibione, mi hanno riferito che avrebbero avuto un permesso locale. Non sappiamo come sia effettivamente la situazione, ma a questo punto ho chiesto al nostro Comune di verificare: se a Bibione sono a conoscenza di un “cavillo” a noi sconosciuto è nostro interesse saperlo, magari può tornare utile anche a Jesolo e di riflesso i nostri operatori potranno iniziare l’allestimento della spiaggia. Per preparare la spiaggia servono almeno tre settimane di lavoro, partire già in questi giorni potrebbe permetterci di recuperare il tempo perso. Al Governo abbiamo chiesto, e continuiamo a chiedere, di indicarci una data di partenza e le regole che dovranno essere adottate».
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FUGA IN AVANTI
Fino a quando non verrà fatta chiarezza, la posizione di Federconsorzi è quella di non avviare gli interventi di allestimento degli stabilimenti. «Fino a prova contraria – aggiunge Cattai – per noi rimangono valide le norme dell’ordinanza regionale, quella che autorizza solo ed esclusivamente la manutenzione del verde e la pulizia dell’arenile. Per ora noi continuiamo a dire ai nostri iscritti che non è possibile avviare le attività di allestimento, se qualche operatori deciderà di agire diversamente lo farà in completa autonomia, assumendosi la propria responsabilità. E’ ovvio che se nelle prossime ore dovessimo scoprire l’esistenza di qualche norma che ad oggi ci è sfuggita, sarà nostro interesse metterla in pratica e avviare gli interventi. Anche perché mai come ora è indispensabile dare un segnale di unità in tutta la costa». A smorzare ogni polemica e possibile fraintendimento, ci pensa Pasqualino Codognotto, sindaco di San Michele-Bibione: «Non c’è nessuna fuga in avanti – spiega – e non abbiamo firmato alcun permesso per iniziare i lavori di allestimento degli stabilimenti. Semplicemente in un tratto limitato di arenile è stata effettuata una prova per valutare l’effetto della maggiore distanza degli ombrelloni, un test per valutare gli effetti della distanza di 8 metri tra un ombrellone e l’altro. Nell’ultima settimana, prima come G20s e poi come coordinamento dei sindaci della costa veneta, abbiamo chiesto al governo di darci delle indicazioni chiare su quando e come iniziare la stagione balneare. E’ un invito sempre valido».
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