Coronavirus. Bagni e chioschi devastati dal vento: «Fateci andare in spiaggia a ripararli»

Mercoledì 1 Aprile 2020 di Diego Degan
Coronavirus. Bagni e chioschi devastati dal vento: «Fateci andare in spiaggia a ripararli»
Subito una lettera al Prefetto e l'anticipazione dell'argomento agli altri sindaci del litorale, per discuterne nel prossimo incontro della Conferenza. Ha risposto con queste iniziative il sindaco, Alessandro Ferro, alle pressanti richieste degli operatori balneari che gli ponevano il problema dei danni arrecati dal vento, nei giorni scorsi, ai chioschi e alle attrezzature dell'arenile. «Gli operatori mi chiedono di potersi recare in spiaggia per eseguire dei lavori di sistemazione sugli stabilimenti dell'arenile, fortemente compromessi dalla bora di questi giorni» ha detto domenica sera il sindaco durante la sua ultima diretta facebook. 

L'EMERGENZA
Un intervento, questo, che non è possibile, con le attuali normative, per due motivi: perché l'attività negli stabilimenti balneari non è compresa tra quelle riconosciute come essenziali e perché sono vietati gli assembramenti di persone che potrebbero formarsi per compiere le riparazioni necessarie. E, tuttavia, chi vive di questo lavoro e ha investito importanti risorse economiche nelle strutture a servizio della balneazione, non può accettare passivamente che il suo capitale immobiliare venga, più o meno rapidamente, distrutto dalle intemperie, vento, pioggia o mareggiata che sia, senza poter almeno tentare di mettere in sicurezza le strutture. Altrimenti, quando il virus sarà passato (tutti sperano che accada presto, ma nessuno lo può sapere) il rischio è di trovarsi con gli stabilimenti da riattrezzare senza avere il denaro per poterlo fare, a causa dei mancati incassi di questo periodo di distanziamento sociale. 

IL VENTO
I danni del vento, infatti, sono ingenti perché non si limitano all'abbattimento di qualche staccionata, ma comprendono anche l'accumulo di grandi quantità di sabbia, a formare delle vere e proprie dune che dovranno essere spianate e livellate, e lo spostamento di chioschi e altre costruzioni dal loro sedime che, anche quando non si accompagna a danni alle strutture, finisce per compromettere gli impianti elettrici e idraulici collegati. E ad ogni possibile comparsa del maltempo, a danno si aggiunge danno, facendo peggiorare costantemente la situazione. 

«Ho scritto al Prefetto dice, quindi, Ferro perché possa valutare l'eccezionalità di questa situazione». Insomma si spera in qualche tipo di deroga, anche momentanea. E per avere una voce più forte verso il rappresentante di Governo, Ferro ha pensato di coinvolgere anche gli altri sindaci della costa anticipando loro che intende mettere la questione all'ordine del giorno del loro prossimo incontro (rigorosamente in videoconferenza) perché, evidentemente, si tratta di un problema comune che deve trovare una soluzione condivisa e praticabile per tutti. 
Diego Degan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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