Coronavirus, stagione balneare in Veneto compromessa: in spiaggia si tornerà (forse) a luglio

Domenica 22 Marzo 2020 di Giuseppe Babbo
Coronavirus, stagione balneare in Veneto compromessa: in spiaggia si tornerà (forse) a luglio
JESOLO - Pasqua irrimediabilmente persa. Ovvio. Ma anche il mese di maggio con il ponte per la festa dei lavoratori e tutte le feste collegate al mercato tedesco. E così sarà, salvo miracoli, anche per buona parte di giugno. Una stagione in bilico per la costa veneziana, a partire da Jesolo, dove gli operatori sperano di poter riaprire le proprie strutture per la fine di giugno o al massimo da luglio, facendo gli scongiuri per un buon settembre. Ma in ogni caso le conseguenze da Covid-19 sul turismo rischiano di essere pesantissime, addirittura con un calo del 40% del fatturato per le varie attività.

LO SCENARIO
«L'inizio della stagione è compromesso ammette Alberto Maschio, presidente dell'Associazione jesolana albergatori . Oggi non ci sono le condizioni per dire quando si potrà ripartire, anche se per il cuore dell'estate va riconosciuto che le prenotazioni continuano a resistere e i messaggi che riceviamo dai nostri ospiti sono una luce di speranza. É per questo che crediamo che oggi, più che mai, sia necessario attenersi alle indicazioni che vengono fornite: prima lo facciamo e prima usciremo da questa situazione. É ovvio immaginare che non appena sarà terminata l'emergenza ci sarà comunque un ulteriore periodo di blocco alla circolazione. Noi speriamo di poter ripartire almeno da fine giugno o dai primi giorni di luglio, anche se bisognerà capire chi si potrà muovere e come sarà la situazione negli altri Paesi. Ci saranno delle ripercussioni, temiamo una diminuzione del fatturato di almeno il 40%. Non è escluso che ci siano delle scelte drastiche: chi ha più strutture potrebbe anche decidere di non aprirle tutte per razionalizzare le risorse e limitare le perdite». 

LA PROPOSTA
É per questo che il presidente degli albergatori si augura che ci sia una nuova presa di consapevolezza nei confronti del turismo. «Fino ad oggi aggiunge Maschio - c'è stata la convinzione che il nostro sia un settore che può andare avanti a prescindere, i fatti degli ultimi giorni ci confermano non è così. Per questo mi aspetto che dal Governo ci sia un sostegno concreto, per le attività e per i lavoratori, e un'idea che lanciamo è quella di supportare le imprese nei rapporti di lavoro con una decontribuzione per la stagione 2020: in questo modo chi farà le assunzioni dei lavoratori stagionali potrà fare anche da ammortizzare sociale». Per Alberto Maschio un nuovo cambio di prospettiva è necessario anche all'interno della stessa categoria: «Sono convinto che si ripartirà marca il presidente di Aja , ma in quel momento dovremo farci trovare pronti su ogni livello: dobbiamo ragionare in modo diverso, puntando su professionalità e qualità. É indispensabile, già da adesso, investire sulla formazione dei nostri dipendenti, almeno di quelli storici». 

TELEFONI MUTI
Pesanti anche le ripercussioni per il settore extralberghiero come sottolinea Nicola Albrizio, presidente di Fiaip, la Federazione degli agenti immobiliari: «Dal 3 marzo i telefoni delle nostre agenzie sono muti spiega . Chi chiama lo fa solo perché cerca di vendere il proprio appartamento. A livello di affitti stiamo ricevendo solo delle disdette, soprattutto dall'Ungheria e dalla Repubblica Ceca. Il mercato italiano è bloccato, ma in genere gli ospiti italiani si muovono all'ultimo momento per cercare i prezzi migliori. L'inizio stagione è compromesso, speriamo di poter ripartire almeno da fine giugno, anche se bisogna capire con quali modalità». A pesare, in questa situazione, sono anche le conseguenze a livello occupazionale per tutte le 60 agenzie di Jesolo che in media hanno almeno due dipendenti in pianta stabile: «Per tutti è scattato lo smaltimento ferie conclude il presidente della Fiaip , dopodiché se la situazione non sarà migliorata si farà ricorso alla cassa integrazione. Ovviamente in questo momento sono congelate tutte le assunzioni estive, che non sappiamo nemmeno quando potranno avvenire. É una situazione desolante, ma non possiamo fare altrimenti. Di una cosa però sono consapevole: a Jesolo basta poco per essere vincente. Dobbiamo crederci, quando si potrà ripartire lo faremo tutti. E dobbiamo farci trovare pronti». 
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