Solamente quattro casi in dieci giorni
la provincia si avvicina al "contagio zero"

Domenica 28 Giugno 2020 di Nicola Munaro
ospedale di dolo
Era l’11 giugno scorso e il direttore generale dell’Ulss 3, Giuseppe Dal Ben, analizzando i dati del contagio nel Veneziano, commentava così: «Quello a cui stiamo assistendo è un andamento positivo dell’evolversi della malattia, che ci fa ben sperare nel toccare il punto zero di tutti gli indicatori tra la fine di giugno e l’inizio di luglio».
E ieri, con lo scollinamento del mese a meno di una manciata di pedalate, i dati sono arrivati a sostenere la sua tesi. Nessun contagio nelle ventiquattr’ore tra le 17 di venerdì e quelle di ieri. Un evento che ormai si ripete con costanza quasi quotidiana, segno che le parole pronunciate dal direttore generale ormai venti giorni fa, hanno trovato un riscontro ufficiale anche nei numeri.
Insomma, se nel resto d’Italia in alcuni casi si lotta con focolai e con un ritorno del virus, questo non succede nel Veneziano. Segno anche di come siano state rispettate le prescrizioni con le quali si è dato il via alla riapertura totale.
IL CONFRONTO
Se si guardano ad esempio solo gli ultimi dieci giorni, sono stati quattro i nuovi casi di tamponi positivi nel Veneziano (l’ultimo registrato dal bollettino di Azienda Zero di venerdì pomeriggio) con il monte dei casi totali a quota 2.682. Per dare un’idea di come la malattia stia progredendo a ritmi ridotti basta considerare che gli ultimi venti casi si sono sviluppati nell’arco dell’intero mese di giugno, rispetto a vertigini toccate nel bel mezzo della pandemia che avevano fatto registrare picchi di oltre 130 casi in due occasioni.
La sensazione, come sottolineato anche dallo stesso dg Dal Ben giovedì scorso, in occasione di un incontro in questura per rendere omaggio ad agenti e personale sanitario, è che il famoso “contagio zero” sia veramente alle porte e possa verificarsi nel giro di pochi giorni. La preoccupazione, che c’è, riguarda cosa potrà succedere in autunno. «Abbiamo di fronte un autunno che ci auguriamo il migliore possibile, ma se anche non fosse, ora sapremo affrontarlo al meglio nell’emergenza», aveva commentato il direttore generale dell’Ulss Serenissima, spingendo un po’ più in là la nuova notte dell’emergenza.
L’ULTIMA SETTIMANA 
Detto dei dati del bollettino di ieri, l’ultima settimana è stata lo specchio - in grande - dell’intera situazione. Rispetto a sabato scorso ci sono stati solamente due nuovi positivi al coronavirus nel Veneziano, ma ci sono tre persone in meno ricoverate nel reparto di Malattie Infettive dell’ospedale Covid di Dolo, l’unico in tutta l’area della città metropolitana ad ospitare ancora pazienti affetti dal nemico invisibile. Un solo decesso (registrato mercoledì sera) che però fa salire il conto totale a 299 croci dall’inizio della pandemia, con la quota di 300 decessi che resta tragicamente ad un passo.
Allargando lo spettro all’ultimo mese, erano 2.659 i casi totali il 27 maggio (sono 2.682 ora). Un aumento a passo di lumaca che fa il paio con il crollo dei ricoverati: - 45 in un mese (da 48 a 3, come si diceva) mentre i decessi sono stati 8 in trenta giorni. Certo però che 299 croci forse erano inimmaginabili il 22 febbraio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
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