Coronavirus, «Lasciateci lavorare»: la protesta degli esclusi dalla ripartenza

Lunedì 4 Maggio 2020 di Paolo Guidone
Piazza Ferretto a Mestre, la protesta dei commercianti esclusi dalla ripartenza
Coronavirus, Mestre dà il via alla protesta degli esclusi dalla ripartenza.

«Lasciateci lavorare , siamo pronti a riaprire in sicurezza anche domani». Estetiste, parrucchieri, barbieri, negozianti dell'abbigliamento, ristoratori. In più di cento si sono ritrovati ieri mattina 4 maggio a mezzogiorno, davanti al Municipio di Mestre agitando simbolicamente le chiavi dei propri negozi, per chiedere a Luca Zaia ed alle istituzioni locali di poter riprendere le proprie attività produttive, chiuse ormai da quasi due mesi per decreto del premier Conte. Una manifestazione organizzata attraverso il passaparola via Facebook, pacifica e senza alcuno scopo politico - ci hanno tenuto a precisare i commercianti che da via Palazzo si è poi spostata in piazza Ferretto, dove i Vigili Urbani ed i Carabinieri presenti non hanno impedito il sit-in ma si sono limitati a constatare il rispetto delle consuete norme di sicurezza sanitaria -distanza, guanti, mascherine - lasciando che tutto si svolgesse fino a quando i manifestanti hanno iniziato lentamente a disperdersi per tornare nelle proprie abitazioni. Rispetto alla analoga protesta organizzata mercoledì scorso davanti al Municipio, quando l'assessore Paola Mar è scesa per interloquire con i commercianti, ieri l'unico rammarico di chi ha partecipato alla manifestazione è stata l'assenza di rappresentanti dell'amministrazione comunale veneziana.

ATTIVITA' IN AGONIA Seduti a terra, in piazza Ferretto i commercianti mestrini delle attività in stand-by hanno dunque nuovamente manifestato tutto il proprio disappunto ed il disagio di una categoria che, prima di poter riaprire le saracinesche, dovrà attendere ancora almeno due se non quattro settimane. «E ancora non sappiamo cosa e come dovremo organizzarci per riaprire le nostre attività perché si brancola nel buio e le regole non sono state definite, spiega Renato Costantini, titolare di un negozio di calzature e articoli sportivi in via Ca' Rossa e pensiamo che sia incredibile che a 15 giorni dalla riapertura, come nel mio caso, nessuno ci sappia ancora dire nulla di certo, ad esempio riguardo alle regole di sanificazione dei nostri locali». E anche per le attività più redditizie tre mesi senza incassi in questa situazione rischiano di essere fatali.

TEMPI TROPPO LUNGHI «Noi dovremmo riaprire solo il primo giugno ma non possiamo resistere così ancora per un altro mese, tanto più sapendo che le nostre attività non saranno più produttive come lo erano prima del lock down, per questo ci appelliamo anzitutto al presidente Luca Zaia affinché ci permetta di anticipare prima possibile la data di riapertura e per avere le deduzioni fiscali e gli ammortizzatori sociali che ci sono stati promessi - sottolinea Marco De Pieri , parrucchiere mestrino perché insieme a me lavorano 18 dipendenti che non hanno ancora ricevuto la cassa integrazione. Noi parrucchieri e barbieri siamo in grado di riaprire subito, non ha alcun senso farci aspettare, abbiamo già tutto quello che è necessario per lavorare garantendo la massima sicurezza a noi e ai nostri clienti, abbiamo guanti , occhiali, visiere, il sanificatore per le mani e anche l'ozonificatore dei locali».

CONCORRENZA SLEALE Una chiusura prolungata che, specie tra parrucchieri ed estetiste, sta causando anche fenomeni di concorrenza sleale e la diffusione del lavoro nero a domicilio. «Sappiamo benissimo che ci sono delle nostre colleghe che stanno telefonando alle proprie clienti e si offrono di lavorare direttamente a casa ricorda Caterina Ricci titolare di un centro di estetica e chi lavora a domicilio lo fa senza rispettare alcuna regola di sicurezza sanitaria mentre se noi potessimo riaprire, potremmo garantire le distanze e tutte le regole di sanificazione degli ambienti.
E' una situazione assurda proprio sotto l'aspetto della salute delle persone che viene messa in discussione da questi comportamenti». Acconciatori ed estetiste si troveranno per un sit in di protesta nuovamente domani aal 11.45 davanti alla sede della protezione civile di Marghera.
Ultimo aggiornamento: 11:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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