Da ospedale a centro Covid per 10 Comuni: «Qui a Dolo la situazione è esplosiva»

Domenica 14 Giugno 2020 di Lino Perini
Il sindaco di Dolo Alberto Polo
DOLO - «La situazione dell'ospedale di Dolo è esplosiva».
Non usa giri di parole il sindaco Alberto Polo, analizzando la situazione dell'ospedale della sua città, al centro di un diffuso malcontento e di tante preoccupazioni perché non è scontato il ritorno della struttura sanitaria alla normalità e alla piena funzionalità, situazione che ha smosso gruppi politici, comitati e singoli cittadini. La (forte) preoccupazione deriva dal fatto che, a fronte di una disponibilità manifestata da un intero territorio di 10 Comuni e 130.000 abitanti di accettare che il nosocomio, durante l'emergenza sanitaria, diventasse centro Covid-19, con la conseguenza di spostamenti in altre strutture di interi reparti, ma anche di visite ambulatoriali, interventi chirurgici, terapie anche oncologiche o esami clinici, ora non v'è la certezza che tutto torni alla normalità e che il nosocomio torni ad erogare quei servizi ritenuti indispensabili per soddisfare le esigenze della popolazione.

«SERVIZIO ESSENZIALE»
Il sindaco Alberto Polo avverte: «Voglio parlare con la Regione. Ho inviato una richiesta di incontro oltre due mesi fa e non ho ricevuto nessuna risposta, né dal presidente Luca Zaia, né dall'assessore competente. Ci sono decine di migliaia di visite programmate in sospeso, c'è un territorio spaventato per tale situazione di sospensione, c'è un rispetto istituzionale che non può venire meno».
«Ora che la fase emergenziale è finita - ce lo comunica ogni giorno il presidente Zaia - prosegue Polo - credo che incontrare i sindaci per studiare soluzioni alternative, magari collocando l'area Covid in un contesto non promiscuo con gli altri reparti, non sia impossibile, se esiste qualche interesse per il nostro territorio. Oggi cittadini, medici, infermieri e personale sanitario vivono una condizione di totale incertezza: non possiamo prima celebrarli come eroi e poi neppure ascoltarli. L'ospedale di Dolo è il patrimonio di una comunità ampia, un servizio essenziale già troppo penalizzato in tutti questi anni. Servono investimenti in termini economici, strutturali, di reparti, posti letto, personale e nomine. Il ritorno ad orologeria' di alcuni reparti non può essere una condizione sufficiente».
«Quindi - conclude il primo cittadino dolese - ribadisco la mia richiesta di incontro con la Regione. Non intendo arretrare di un millimetro e, se necessario, la ripeterò ogni giorno».
Lino Perini
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Ultimo aggiornamento: 15:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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