Guerra al Covid e focolai, in netta crescita gli isolati nel Veneziano

Giovedì 9 Luglio 2020 di Nicola Munaro
L'ospedale di Dolo
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Alta, altissima. È l’attenzione nella lotta al coronavirus. Così proprio ora che la montagna sembrava scollinata, torna la preoccupazione per il nemico invisibile e il bollettino delle 17 di Azienda Zero - per alcune settimane atteso come conferma di un’evoluzione positiva - è di nuovo un annuncio che profuma di infausto. 

La prova è nel report di ieri, quello che ha fotografato le ventiquattro ore trascorse tra le 17 di martedì e il pomeriggio di ieri: un decesso, due ricoveri e due nuovi positivi. Tutto in controtendenza rispetto a quanto successo nelle ultime settimane, segno anche di una maggiore attenzione e di una ricerca spasmodica del virus. Con il risultato che le persone in isolamento fiduciario - anche se negative al tampone - schizzano e in una settimana esatta passano dalle 94 delle 17 di mercoledì 1 luglio alle 200 di ieri, alla stessa ora. Tra questi 200, anche gli amici e i familiari dell’imprenditore diplomatico trovato positivo al Covid non appena atterrato in Africa (ne scriviamo a pagina 7 dell’edizione nazionale) e i ventitré richiedenti asilo di Mira, in quarantena per aver avuto contatti con un mediatore culturale camerunense di Padova.

I DATI DI IERI
In un giorno stati registrati due nuovi casi positivi in tutto il Veneziano, che portano il totale a 2.691 persone contagiate dall’inizio della pandemia. C’è stato un nuovo decesso di un anziano ora ricoverato a Malattie infettive di Dolo ma che aveva contratto il virus quando Covid era esploso nel reparto di Lungodegenza dell’ospedale di Noale (il totale delle croci sale così a 302) e, sempre a Dolo, scelto come ospedale di frontiera dalla Regione, ci sono stati due nuovi ricoveri, entrambi nel reparto di Malattie infettive. Oggi, poi, potrebbero arrivare a dama altri due tamponi per altrettanti casi sospetti a Chioggia: si tratta di “contatti” di una persona trovata positiva in un’altra provincia del Veneto.

I numeri e i riscontri che fanno ben sperare ci sono comunque: restano 26 gli attualmente positivi, e sono gli stessi di una settimana fa. Crescono i negativizzati, diventati 2.363 rispetto ai 2.356 del primo luglio e nell’area dell’Ulss 3 non sono stati registrati dei focolai conclamati di coronavirus, anche se l’attenzione è sempre più forte, soprattutto adesso che le misure si sono allentate e il rischio arriva anche dalla circolazione con l’estero.

«MASSIMA ATTENZIONE»
«Credo che dobbiamo davvero fare quadrato, per impedire - spiega il direttore generale dell’Ulss 3 Serenissima, Giuseppe Dal Ben - che il virus torni a circolare. Nelle nostre città, che abbiamo finalmente saputo riconquistare, il contagio, col suo carico di nuova insicurezza e di nuove misure di contenimento, può rientrare attraverso due porte, che dobbiamo presidiare. La prima porta è costituita dal nostro comportamento in mezzo agli altri, e sta a noi tenerla chiusa: restiamo di guardia davanti a questa porta, con responsabilità, rispettando le indicazioni e le regole. La seconda porta - continua Dal Ben - è costituita, lo abbiamo visto in questi giorni, dal possibile ritorno del virus attraverso i confini, da paesi esteri. Anche qui, anche davanti a questa seconda porta, la risposta è necessaria, ed è allo stesso tempo ovvia: dobbiamo controllare chi rientra da paesi in cui la situazione del contagio non è stabile come nel Veneto».
200 IN ISOLAMENTO
Veneto e Veneziano in cui, ora, a spaventare sono l’esplosione dei nuovi casi di isolamento fiduciario a cui sono sottoposte 200 persone, più del doppio di quante erano solo una settimana fa. In una seconda edizione dell’arma messa in campo dall’Ulss 3 già nella prima fase della pandemia, quando la scelta di isolare il più possibile i positivi e i loro contatti aveva giocato un ruolo fondamentale nella battaglia al virus. Tanto che il Veneziano era stato per lungo tempo il territorio con il maggior numero di persone in isolamento di tutta la regione.
«Se non vogliamo fare passi indietro, programmiamo con buon senso gli spostamenti necessari - conclude Dal Ben - e una volta in viaggio usiamo le cautele indicate».
Ultimo aggiornamento: 08:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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