Mattarella ai detenuti: «Colpito dalla vostra solidarietà»

Lunedì 23 Marzo 2020 di redazione online
Mattarella ai detenuti: «Colpito dalla vostra solidarietà»
VENEZIA Il loro grido d'aiuto non è caduto nel vuoto. La lettera che i detenuti dei carceri di Venezia, Padova e Vicenza hanno rivolto alle massime cariche dello Stato e al Papa ha colto nel segno. La missiva, pubblicata sulle pagine de Il Gazzettino nell'edizione di sabato, ha ricevuto ieri la risposta di Sergio Mattarella che ha inviato al nostro giornale il suo pensiero. «La vostra lettera mi ha molto colpito perché è il segno di una sincera preoccupazione per la gravissima epidemia che sta interessando il nostro Paese» scrive il Capo dello Stato rivolgendosi ai detenuti del Nordest. Loro che avevano detto di «meritarsi per la maggior parte una pena, ma non una tortura», di accettare di essere privati della libertà ma «non della dignità, del diritto alla salute e del diritto a vivere».



Avevano anche criticato come erano stati loro sospesi, nei drammatici giorni del coronavirus, i colloqui con i familiari. «Una visita anche un'ora alla settimana, una parola di conforto di un volontario, un'attività anche se saltuaria, sono piccole cose che ci tengono in vita» avevano detto parlando a nome dei 761.000 detenuti e per le circa 45.000 persone impegnate nella gestione delle 189 carceri. Avevano inoltre dimostrato vicinanza alle famiglie che hanno perso un familiare «noi qui in carcere sappiamo benissimo che cosa voglia dire perdere una persona cara (madre, padre, moglie, figli, fratelli...) senza potergli essere accanto e per molti di noi anche senza potersi recare al funerale». Malgrado le difficoltà i carcerati hanno dimostrato stima per il personale degli ospedali veneti e hanno offerto sostegno attraverso una colletta e prestando lavoro nei cup.
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Ultimo aggiornamento: 15:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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