Salvini: «Sì a tutele per i detenuti, ma dico no allo svuotacarceri»

Venerdì 27 Marzo 2020 di Matteo Salvini*
Salvini: «Sì a tutele per i detenuti, ma dico no allo svuotacarceri»
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Egregio direttore,
mi permetto di intervenire dopo la lettera dei detenuti nelle carceri del Veneto e che ha ricevuto le risposte del Capo dello Stato e del Presidente del Consiglio.
Prima di tutto, però, mi permetta di rivolgermi alle donne e agli uomini della Polizia Penitenziaria: molti di loro, in tutta Italia, non hanno mascherine e guanti protettivi. Una situazione comune ad altre Forze dell'Ordine e addirittura a parecchi medici, infermieri, operatori sanitari. Il governo, come ho chiesto direttamente al premier Conte, deve intervenire immediatamente. È questa la prima emergenza: aiutare i nostri eroi a difendere gli italiani in piena sicurezza.
Sono convinto, invece, che lo svuotacarceri non sia una necessità, e soprattutto ritengo che il dibattito nasca in un momento sbagliato. Non possiamo dimenticare quanto successo nelle recenti settimane. Decine di case circondariali, da Nord a Sud, hanno subìto rivolte o proteste che hanno provocato danni superiori ai 30 milioni di euro, tredici morti tra i detenuti, decine di feriti tra le Forze dell'Ordine, evasioni di gruppo. Pensare di mandare ai domiciliari migliaia di carcerati, fra cui anche condannati per spaccio di droga, rapina, furto e truffa, sarebbe la resa dello Stato. Uno schiaffo alle Forze dell'Ordine e alla certezza della pena. Molti detenuti non avrebbero nemmeno un alloggio in cui scontare la condanna, e infatti il presidente del Tribunale di Sorveglianza di Milano si è rivolto al Comune per chiedere case o alberghi. Non mi sembra accettabile.
Il problema del sovraffollamento carcerario è figlio anche della carcerazione preventiva: troppi innocenti sono dietro le sbarre. È questa la vera vergogna, altro che perdere mesi con la prescrizione. Questo è un problema strutturale che vogliamo e dobbiamo risolvere, quello dei troppi innocenti finiti ingiustamente in galera. Aggiungo che servirebbe un piano carceri per realizzare nuove strutture, ma non è mai stata una preoccupazione del centrosinistra e dei grillini.
I governi targati Pd avevano approvato almeno cinque svuotacarceri, sempre con la scusa del sovraffollamento, ma il problema si è poi puntualmente ripresentato. È inutile dire, direttore, che chi è in carcere abbia tutto il diritto di essere protetto dal virus, dalla malattia, dalla paura. Né mi sfugge l'importanza delle iniziative di solidarietà che hanno visto detenute e detenuti donare quanto potevano per le terapie intensive, oppure continuare a tener vivo il servizio di prenotazione sanitario in alcuni territori, ma la preoccupazione del Coronavirus non può essere la scusa per spalancare i cancelli.
Oltretutto, i detenuti semiliberi che hanno scritto la lettera non dovrebbero avere contatti con gli altri reclusi. Le loro preoccupazioni mi sembrano quindi eccessive: ci si ammala più fuori dal carcere che dietro le sbarre. Aggiungo che nel piano del governo andrebbero a casa migliaia di condannati senza che vengano valutate la pericolosità o il pericolo di fuga. Piuttosto, è ragionevole immaginare strade alternative per permettere loro di avere rapporti con i parenti. Magari con le videochiamate.
In tutta Italia e nel Nordest la gente si ammala e rischia di morire. C'è un'emergenza sanitaria che diventerà economica e sociale. Alla casella emergenza@legaonline.it arrivano, ogni giorno, migliaia di messaggi che ci chiedono aiuto e denunciano problemi. Molti commercianti, artigiani, partite IVA, professionisti rischiano di chiudere. Lavoro per tenere aperte le loro attività e tenere le galere sicure, civili, vivibili, senza innocenti dietro le sbarre. Ma chiuse per i condannati definitivi.
*senatore e leader della Lega Nord
 

Ultimo aggiornamento: 28 Marzo, 11:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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