Coronavirus, famiglia contagiata a Venezia. Quei due giorni in laguna: ispezioni sanitarie in hotel

Lunedì 10 Febbraio 2020 di Alda Vanzan
Coronavirus, famiglia contagiata a Venezia. Quei due giorni in laguna: ispezioni sanitarie in hotel
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VENEZIA E adesso l'allarme coronavirus tocca anche Venezia. Una coppia di cittadini di Taiwan, la piccola isola che dista 180 chilometri dalla Cina, alla fine dello scorso mese di gennaio era in vacanza in laguna e non sapeva di essere stata contagiata. La malattia è stata diagnosticata una volta che la coppia è tornata a casa: marito e moglie positivi al 2019-nCov. Così sono stati ricoverati e alle autorità sanitarie del loro paese hanno dovuto ricostruire tutte le tappe del tour in Italia. Confermando: erano stati anche a Venezia. Per due notti.

LA COMUNICAZIONE
L'allarme è scattato la settimana scorsa, quando al ministero della Salute è arrivata la comunicazione da Taipei, la capitale di Taiwan: una comitiva di taiwanesi è stata in vacanza in Italia dal 23 al 31 gennaio e due di loro, marito e moglie, tutti e due di 54 anni, senza saperlo avevano incubato il coronavirus. Non solo: anche i loro due figli, in vacanza in Italia con mamma e papà, sono poi risultati positivi. Roma ha così avvisato Venezia: l'hotel in centro storico dove la comitiva ha alloggiato le notti del 24 e del 25 gennaio doveva essere controllato.

 

Coronavirus, famiglia contagiata: tappa anche a Venezia, due notti in laguna

Malpensa, Venezia, Firenze, Pisa, Siena, Roma, Fiumicino.

Sono queste le tappe della famiglia di Taiwan contagiata dal coronavirus e in vacanza in Italia. Secondo le autorità sanitarie però, sulla base dei calcoli del periodo di incubazione, le tappe da tenere sotto particolare sorveglianza sono soprattutto quelle tra Toscana e Roma.



I CONTROLLI
L'Ulss ha inviato nella struttura gli operatori del Servizio di prevenzione per due volte. La prima nella giornata di venerdì 8 febbraio: i sanitari hanno parlato con tutte le persone che erano entrate in contatto con la coppia per sapere se, da allora ad oggi, avevano accusato febbre o tosse. La risposta è stata negativa: tutti gli addetti dell'albergo hanno detto di stare bene. Ieri, l'Ulss è tornata nuovamente a verificare. E anche ieri l'esito del sopralluogo è stato negativo: nessuno - né tra i camerieri né tra gli addetti alla reception - ha presentato sintomi.
 
LA RICOSTRUZIONE
È probabile che il contagio sia avvenuto alla partenza del viaggio, forse all'aeroporto di Hong Kong e che, quindi, al momento della visita in laguna la famigliola taiwanese non fosse ancora contagiosa. La comitiva è partita il 22 gennaio da Taipei e ha fatto scalo a Hong Kong. Il 23 gennaio l'arrivo a Milano: la prima tappa è stata in hotel, poi la visita alla galleria Vittorio Emanuele e alla Scala, un gelato, un panzerotto, una pizza a pranzo, la sera cena sul Naviglio Grande.
 

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L'indomani, venerdì 24 gennaio, la comitiva di Taiwan ha raggiunto la stazione centrale di Milano e, in treno, è arrivata a Venezia. Il chek-in in albergo è avvenuto verso le 15 e per un paio di ore la coppia, ignara di essere stata contagiata, è rimasta in camera. Due i giorni passati a Venezia, poi la partenza per la Toscana e infine Roma, da dove, il 31 gennaio, la comitiva è ripartita alla volta di Hong Kong per arrivare a casa sabato 1° febbraio.
La ricostruzione degli spostamenti della comitiva e della coppia porterebbe gli esperti a escludere pericoli di contagio sia per Milano che per Venezia, mentre potrebbe riguardare la permanenza a Firenze, a Pisa e a Siena. Il contagio tra l'altro può avvenire quando si è a una distanza inferiore a un metro ed è per questo che i primi controlli hanno riguardato gli alberghi e il personale della reception.

PREOCCUPAZIONE
La conferma che una famiglia contagiata dal coronavirus è stata per due giorni in città rischia di alimentare la psicosi e di peggiorare la situazione turistica. Venezia già sconta i danni dell'acqua alta di novembre, visto che continuano a girare immagini della città allagata mentre in realtà è tutto funzionante. Adesso si è aggiunto l'allarme del coronavirus che ha provocato disdette in pieno Carnevale con una stima di un calo di 3 milioni di visitatori e perdite per 3 miliardi di euro in un solo anno.
 

Ultimo aggiornamento: 14:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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