Allarme lavoro nero: «Non portatevi l'estetista in casa»

Venerdì 3 Aprile 2020 di Davide De Bortoli
Allarme lavoro nero: «Non portatevi l'estetista in casa»
SAN DONÀ «Attenzione al lavoro nero durante l'emergenza sanitaria». A lanciare l'allarme è Nazzareno Ortoncelli presidente di Confartigianato del mandamento sandonatese, che rappresenta un migliaio di imprese. Ortoncelli dice di essere molto preoccupato poiché, da lunedì scorso, il 90% degli associati ha bloccato l'attività. Tra i comparti più colpiti quello dei servizi alla persona, «in particolare parrucchieri, estetiste, settori per cui sono arrivate delle segnalazione di concorrenza sleale. Attenzione a coloro che propongono servizi in casa propria o in quella del cliente. Le imprese di acconciatura e di estetica che salvaguardando la salute dei propri clienti ora sono chiuse. Oltre ad essere vietati gli spostamenti senza giustificazione in questi giorni, chi fa queste attività non opera in modo corretto, andando contro parecchie leggi.

Non uscite e non ricevete in casa chi opera in questo modo, Confartigianato da sempre si batte contro la piaga del lavoro nero. Per questo mettiamo in guardia tutta la popolazione del Sandonatese, e si tratta di una considerazione che non riguarda solo questa zona, è stata fatta una campagna ragionando con tutta la categoria, condivisa a livello regionale e provinciale». Il presidente degli artigiani, inoltre, sottolinea l'importanza «di coloro che operano nel rispetto delle regole, sia dal punto di vista della formazione sia per quanto riguarda i requisiti igienico-sanitari dei locali. Chi, invece, in questi giorni si improvvisa non offre neppure questi aspetti sanitari, garantiti da un professionista». 

SALUTE
Ortoncelli precisa che «non è in discussione la scelta relativa alla chiusura, la salute viene prima di tutto. Certo prima si riprenderà l'attività meglio sarà, ma serve poter lavorare in sicurezza, senza commettere errori e riaprire a tutti costi per poi dover tornare sui propri passi. E tutti coloro che si occupano di servizi alla persona, tra cui acconciatori ed estetisti, accoglieranno i clienti offrendo un servizio sicuro, come sempre». Altri comparti colpiti del mondo artigiano «sono tutte le professioni legate ai cantieri, ora chiusi, resta ancora operativo qualcosa legato all'emergenza. Ma soffre anche il settore dei trasporti, sta correndo solo chi sposta alimentari e cereali. In questo momento vale più un quintale di grano che un barile di petrolio. Anche tra le realtà artigiane aperte, tra cui i panificatori, sono pochissime comunque quelle che stanno guadagnando, i panifici restano aperti per lo più per una funzione sociale. Tra le conseguenze del contagio, infatti, servirà rivalutare la valenza della filiera agricola, un ambito produttivo di cui si dovrà tenere conto. Una mazzata si è abbattuta anche sulle pizzerie artigiane, chi può si sta riorganizzando con la distribuzione a casa, forse si tratta di un servizio da mantenere anche in futuro, altro aspetto da ripensare». In questo giorni c'è molta attenzione ai livelli di pulizia per cui i riflettori si sono accesi sulle pulisecco che garantiscono un servizio importante equiparabile ad una sanificazione: questo è il risultato di una ricerca voluta da Confartigianato e condotta dai centri di analisi Ritex e Fratini tramite test microbiologici. «Anche in questo settore serve compiere una distinzione continua il presidente per le pulisecco a gettone non è previsto alcun controllo a livello di igiene. Mentre le pulisecco artigiane tradizionali forniscono un servizio importante, alcuni dei nostri associati, infatti, lavorano anche per la Sanità e i Vigili del fuoco». 
Davide De Bortoli
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