«Coronavirus, qui è passato un malato». Si scatena il panico nell'ambulatorio

Mercoledì 26 Febbraio 2020 di Alvise Sperandio
Ambulatorio di Carpenedo
MESTRE - La psicosi, inevitabilmente, è scattata con il passaparola dopo che al mattino, su quelle porte che ogni giorno vengono spinte da decine di mani, nell'ambulatorio della medicina di gruppo di Carpenedo, al primo piano con due accessi tra via San Donà e via Manzoni, è comparso questo cartello: «Si avvisano i signori pazienti che in questo ambulatorio è già transitato un paziente positivo al coronavirus. Pertanto consigliamo di ridurre al minimo le presenze in ambulatorio. Utilizzare i contatti telefonici del proprio medico, recarsi di persona solo se si tratta di una situazione veramente urgente». Tanto è bastato per generare il panico che si è propagato in zona a macchia d'olio.
LA FOTO IN CHAT
La foto del cartello è stata diffusa più veloce della luce sulle chat e sui social network, generando reazioni di ogni tipo: da chi ha invitato a girare al largo, a chi ha pensato che si trattasse di una bufala tanto per fare uno scherzo (che sarebbe stato di cattivissimo gusto, nel giorno di martedì grasso), fino a interpretazioni fantasiose e fuorvianti che servono solo ad alimentare l'ansia. Qualcuno si è persino preoccupato che ne andasse della buona fama del quartiere. Invece la notizia era verissima e con il passare della mattinata è stata fatta chiarezza: non si trattava di un secondo contagio, bensì dello stesso 80enne della Gazzera che dall'altro ieri è ricoverato in isolamento alle Malattie infettive dell'ospedale dell'Angelo e che per medico di base ha un professionista appartenente a questa struttura di Carpenedo, dove lavorano 9 medici. L'anziano, già debilitato, si era presentato nello studio del suo medico curante mercoledì della settimana scorsa. Il medico lo aveva visitato e lo aveva rimandato a casa con alcuni consigli su come fronteggiare quella che appariva una normale sindrome influenzale.
È stato lo stesso 80enne che, non vedendoci chiaro, ha preferito rivolgersi spontaneamente al Pronto soccorso dell'Angelo dove i sanitari, accertate le sue condizioni di salute, lo hanno sottoposto al test del coronavirus che è risultato positivo. Immediato il trasferimento alle Malattie infettive con tutte le precauzioni del caso. Nel frattempo, il Dipartimento di prevenzione dell'Ulss ha attivato il protocollo contattando il medico di medicina generale che è stato invitato a lasciare subito l'ambulatorio e ritirarsi a casa per la sorveglianza attiva di 14 giorni. Importante, adesso, sarà capire se il camice bianco risulterà a sua volta positivo. Se, da un lato, la constatazione che non fosse un secondo caso di contagio ha un poco rassicurato, dall'altro la preoccupazione per l'ambiente frequentato dal malato, dedito a girare tra bar e sale da gioco cinesi, ha scatenato il panico, tra dubbi, supposizioni, paure.
L'ambulatorio ieri ha funzionato a scartamento ridotto, con questa operazione di filtro: accesso a discrezione dei medici, previa citofonata e specificazione della richiesta. Così la giornata è scorsa via tra domande e preoccupazioni. Nel pomeriggio il cartello è stato tolto, forse anche nel tentativo di arginarle. Ai 7 medici rimasti operativi (uno infatti si trovava in vacanza) non è stato richiesto di fare il test, che dovrebbe restare escluso. A loro stessi spetta adesso la sanificazione degli ambienti. Oggi dovrebbe essere tutto regolare. Inevitabile, però, che la notizia abbia destabilizzato i pazienti che ora s'interrogano se mai possano essere venuti a contatto con l'anziano contagiato.
Alvise Sperandio 
Ultimo aggiornamento: 12:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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