Decameron veneziano: su Facebook gli incontri nel periodo della "peste" coronavirus

Giovedì 19 Marzo 2020
Alberto Tosi Fei
VENEZIA - ​Ogni notte, allo scoccare della mezzanotte, c'è una comunità che si incontra ai tempi del contagio, per ascoltare storie così come fecero i dieci giovani fiorentini narrati da Giovanni Boccaccio nel suo Decamerone, che resistettero all'assedio della peste raccontandosi le novelle del loro tempo. È il "Decamerone Veneziano", col quale lo scrittore Alberto Toso Fei dall'inizio del periodo di isolamento, ogni notte a mezzanotte - in diretta Facebook dalla pagina « Venezia in 1 Minuto» - ha deciso di aderire all' #iorestoacasa raccontando una leggenda lagunare, una storia di fantasmi, un aneddoto storico legato a Venezia.

Ed ecco che intorno a un ideale «focolare» del web, con una platea in continua crescita notte dopo notte, prendono vita la storia della «ragazza che non venne mai sepolta» che - scomparsa in laguna - ancora oggi si mostra ai naviganti, o la vicenda dello «scheletro del campanaro» che caracollando percorre ancora nottetempo le calli veneziane, l'intramontabile leggenda d'amore tra il paladino Tancredi e la nobile Vulcana legata al «Bocolo» ovvero il bocciolo di rosa che ogni veneziano regala all'amata il 25 aprile giorno di San Marco, o quella agrodolce della «peste dei bambini» che nel '500 falcidiò gli abitanti del Ghetto finché un rabbino coraggioso non trovò una soluzione, aiutato dal profeta Elia.
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