Cordone sanitario per tutti i voli al Marco Polo: anche quelli dall'Europa

Mercoledì 5 Febbraio 2020 di Elisio Trevisan
Controlli più capillari all'aeroporto
MESTRE Anche al Marco Polo di Tessera saranno più stringenti le misure per i controlli in seguito all’innalzamento nazionale del livello di allerta per l’epidemia polmonare da coronavirus. Arriveranno termoscanner forniti dal Ministero per misurare la temperatura corporea ai passeggeri in arrivo oppure, in mancanza delle strumentazioni, volontari medici e paramedici della Crocerossa Italiana e di altre associazioni di Protezione Civile interverranno con i termometri a pistola in supporto al personale del Servizio sanitario interno all’aeroporto. L’obiettivo è di controllare tutti i voli in arrivo, compresi quelli europei, mentre a Fiumicino (uno dei due scali sanitari assieme a Milano Malpensa) i termoscanner saranno presenti anche agli arrivi dei voli nazionali. In seguito alle preoccupazioni per il complicarsi delle operazioni e l’allungarsi dei tempi negli aeroporti e nei porti a causa della stretta sui controlli, il capo della Protezione Civile e Commissario per l’emergenza coronavirus, Angelo Borrelli, ha chiarito ieri sera che ogni scalo installerà gli scanner nelle aree più idonee, anche se nella maggior parte dei casi saranno messi alle uscite o nell’area controllo passaporti. Gli infettivologi assicurano che al momento in Italia non è giustificato alcun allarmismo, come dimostrano i numeri, ma le precauzioni non sono mai troppe.

E il ministro della Salute Roberto Speranza ha, infatti, ribadito che «non dobbiamo spargere allarmismo ma mantenere una soglia di attenzione alta».
Prima ancora che il capo della Protezione civile annunciasse la stretta sui controlli in tutta Italia, ieri mattina all’aeroporto di Tessera si è tenuto un incontro tra i Sindacati, il responsabile dei Servizio sanitario Statis Tsuroplis, i dirigenti Corrado Fischer e Francesco Rocchetto e il responsabile delle Relazioni sindacali Marco Rossi. I rappresentanti dei lavoratori nei giorni scorsi avevano chiesto questo confronto proponendo a Save, il gestore dello scalo, di anticipare i possibili e prevedibili provvedimenti ministeriali, adottando una serie di misure di prevenzione. Nel corso dell’incontro è stato spiegato che sin dall’emergenza per la Sars, la polmonite virale che nel 2002 e 2003 fece 800 vittime e 5.327 contagi (i contagi da coronavirus sono già 6.000 anche se la mortalità è più bassa), il sistema sanitario interno al Marco Polo è sempre pronto, in collaborazione col ministero della Salute, per intervenire a tutela dei viaggiatori e del personale pur mantenendo la funzionalità dello scalo. Save, raccontano i Sindacati, ha confermato che da subito verranno posti in essere «accorgimenti di prima profilassi, non solo a Tessera ma pure a Treviso e a Verona: dispenser con liquido disinfettante per gli operatori aeroportuali e passeggeri, aumento di interventi di pulizia da parte di Coopservice con detergenti sanitari nei luoghi che saranno giudicati più sensibili per mitigare il proliferare di batteri; inoltre disponibilità, se necessario, di distribuire le mascherine certificate che sono già state acquistate». A Save, inoltre, i rappresentanti dei lavoratori hanno chiesto di valutare l’eventualità di posizionare barriere trasparenti tra operatori e passeggeri negli uffici esposti al contatto diretto. «E sempre in base all’evolversi della situazione potrà essere costituito un tavolo permanente anche in coordinamento con le società di handling, mentre si sta pure analizzando l’opportunità di stilare un volantino informativo unico da distribuire in aeroporto in modo da dare un’informazione corretta e completa a tutti i viaggiatori e a tutto il personale che opera nella struttura».
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