Frenata dei contagi: “solo” 33 in più. Ma si contano altri quattro morti

Mercoledì 25 Marzo 2020 di Nicola Munaro
Sono 85 in provincia gli operatori sanitari in isolamento per colpa del coronavirus: 75 nell Ulss Serenissima e 10 nell Ulss 4. L ospedale più colpito è quello dell Angelo di Mestre (33 dipendenti)
VENEZIA È arrivata brusca, per certi versi inattesa, e quindi più sorprendente. In linea con l’andamento nazionale e regionale, anche nella provincia di Venezia c’è stata una frenata al numero dei contagi. Tra le 17 di lunedì 23 marzo e le 17 di ieri - quando la Regione ha emesso l’ultimo bollettino di giornata firmato Azienda Zero - sono stati solo 33 i tamponi positivi al coronavirus restituiti dal laboratorio di Genomica dell’ospedale di Venezia. Da giorni non si vedeva un bollettino simile con il numero dei nuovi casi di positività a Covid-19 che torna in linea con la progressione dei primi giorni, quando non si era ancora di fronte a una pandemia conclamata dalla stessa Organizzazione mondiale della Sanità e il nemico invisibile spaventava, senza terrorizzare ancora. Gli ultimi giorni invece era stato un picco incredibile, con punte massime di 110 contagi in sole ventiquattr’ore e medie in grado di rimanere con costanza sopra i 50 contagi al giorno. A cui aggiungere morti su morti che appesantivano ancora di più la lettura del resoconto quotidiano di Azienda Zero. 
Che non si sia ancora arrivati in forcella nella scalata alla montagna della pandemia è comunque chiaro, ma il rallentamento dei nuovi positivi è un segnale a cui guardare con speranza, sommandolo ai soli 13 ricoveri in più di giornata e al saldo - rimasto a zero per la prima volta - degli aumenti dei ricoveri nei reparti di Terapia Intensiva degli ospedali della provincia.
QUATTRO CROCI Nonostante il timido affacciarsi di una speranza, anche la giornata di ieri ha portato con sé delle morti. Quattro i decessi negli ospedali di Mestre (1), di Dolo (1) e Jesolo (2). A Mestre è morto Franco Catozzo, alias Franco Braidich, 53 anni, nato a Venezia, domiciliato a Stra ma residente a Fiesso D’Artico; a Dolo è spirato invece Angelo Santinato, 69 anni, di Valli di Chioggia: il suo è il quarto decesso di un abitante della frazione chioggiotta dall’inizio della pandemia. Due le morti di ieri nell’Ulss 4, entrambe all’ospedale di Jesolo ed entrambe che hanno colpito la città di Portogruaro dov’erano residenti Carla Drigo, 84 anni, e Giuseppina Comune. Alle loro croci la statistica della Regione ha aggiunto un terzo decesso, ma si tratta di uno dei casi avvenuti domenica e già riportati ieri dal Gazzettino. Con quelli di ieri sera, sale così a 44 il conto totale delle persone morte per coronavirus, compresi anche i decessi dei veneziani fuori provincia e fuori regione. Salgono a 840 (+33, appunto) i contagi mentre restano fermi a 61 i ricoveri in Terapia Intensiva. In serata all’elenco dei decessi stilato da Ulss 3 si sono aggiunti quelli di V.T.D., 80 anni di Zelarino, morto lunedì, e quello di M.F., 79 anni, di Zelarino e morta anche lei lunedì. I due casi non sono ancora stati inseriti nel bollettino di Azienda Zero per verifiche in corso.
LA TRINCEA DEI MEDICI Sono 85 nella provincia di Venezia, secondo i dati della Regione, gli operatori sanitari che non stanno lavorando per colpa del coronavirus. Si tratta di medici, infermieri, operatori socio sanitari che si trovano in isolamento (perché positivi al tampone o perché, seppur negativi, sono entrati in contatto con pazienti Covid) o ricoverati per aver contratto il virus mentre stavano lavorando in corsia o nei reparti: 75 casi nell’Ulss Serenissima e 10 nell’Ulss 4.
L’ospedale più colpito (come si vede dalla tabella sopra in cui c’è la ripartizione dei casi ospedale per ospedale, ndr) è quello dell’Angelo di Mestre con 33 dipendenti dell’Ulss 3 bloccati a casa in via prudenziale o positivi. Segue il Santi Giovanni e Paolo di Venezia (20 casi). Il numero maggiore dell’Ulss 3 (59 casi) riguarda operatori in isolamento perché positivi al tampone: sono 7 medici, 24 infermieri, 18 Oss e 10 dipendenti. Un solo ricovero per Covid tra i dipendenti dell’Ulss 3: un infermiere di Mirano.
Nell’Ulss 4 la maggiore incidenza riguarda gli isolamenti domiciliari per contatto: 6 casi che abbracciano 5 medici e 1 infermiere. Nessun ricovero invece per positività al coronavirus tra i dipendenti dell’Ulss.
LE STRUTTURE Continua la fase di trasformazione dell’ospedale di Dolo in area Covid, come disposto dalla Regione Veneto. Ieri sono stati attivati i 17 posti letto di Terapia Intensiva che diventeranno 23 entro la settimana. L’obiettivo è quello di arrivare a 35. Nel frattempo è stata già chiusa tutta l’urgenza che è stata trasferita a Mirano, Mestre e Chioggia. Al Civile si programma in vista di un’autonomia in accettazione e ricoveri Covid; all’Angelo si attivano i letti previsti e si potenzia il personale, già da oggi.
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