Grandi Navi, il ministro vincola Venezia: «Ora si cambia rotta»

Venerdì 28 Settembre 2018 di Michele Fullin
Grandi Navi, il ministro vincola Venezia: «Ora si cambia rotta»
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VENEZIA Arriva la stretta sulle grandi navi da crociera in laguna di Venezia. Ma a muoversi non è il ministero delle Infrastrutture e Trasporti, bensì il ministro dei Beni culturali, Alberto Bonisoli. La sua intenzione, annunciata ieri via social e confermata più tardi, è quella di porre il vincolo di interesse culturale a tutte le vie d'acqua urbane della città, compresi il bacino di San Marco e il canale della Giudecca. Sarebbe questo il presupposto giuridico per chiudere la città alle navi da crociera di grandi dimensioni e prevedere quella soluzione alternativa auspicata nel marzo 2012 dal decreto Clini - Passera e mai individuata.
TUTELA
«Mi chiedo - ha scritto - se alcune scelte fatte in passato siano coerenti con la tutela di Venezia - dice Bonisoli - così come mi chiedo se oggi ci sia un giusto bilanciamento fra esigenze di natura economica e la necessità di proteggere questo stupendo ma fragile tesoro. Il passaggio delle grandi navi da crociera vicino, troppo vicino a monumenti di grande prestigio storico e artistico, è uno dei temi che occorre, finalmente, affrontare per migliorare la tutela di Venezia».
Quindi, l'annuncio dell'avvio del procedimento, che sarà portato avanti dai dirigenti ministeriali del Veneto nel giro di un paio di settimane. Attualmente la città è sottoposta a vincolo paesaggistico, ma per tenere lontane le navi bisognerebbe dimostrare che queste modificano il paesaggio in maniera permanente. Con il vincolo di interesse culturale, invece, si dà il potere alla Soprintendenza di individuare eventuali usi impropri del bene e quindi di vietarli.
SOLUZIONI ALTERNATIVE
Quello del ministro è un atto politico del Governo, che arriva in risposta alle dichiarazioni del sindaco Luigi Brugnaro e anche del presidente dell'Autorità di sistema portuale, Pino Musolino, i quali chiedevano pochi giorni fa al ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli di battere un colpo e di venire a Venezia per discutere della soluzione alternativa ai passaggi per San Marco. Al Mibac dicono che non è una boutade da Facebook (anche se da lì è partito tutto) e che il ministro è pronto a difendere il provvedimento ad ogni ricorso che eventualmente dovesse essere presentato. Musolino si dice «perplesso», perché «in una democrazia che possa definirsi autentica ed efficiente il dialogo inter-istituzionale è fondamentale e non si fa policy solo sui social media».
La soluzione proposta dal Comune e dall'Autorità portuale è attualmente il mantenimento della stazione marittima a Venezia e l'adeguamento del canale Vittorio Emanuele III per far arrivare le navi nel canale Malamocco-Marghera, già utilizzato dal traffico commerciale. La soluzione che ha passato la valutazione di impatto ambientale è invece privata ed è il terminal in bocca di porto del Lido Venis Cruise 2.0, inviso a tutti gli enti pubblici.
LA PROTESTA
Nel frattempo, le navi continuano ad arrivare con una limitazione che da luglio tiene conto non solo della lunghezza, ma anche di altri parametri, tra cui l'altezza, il peso dell'acqua spostata, il carburante utilizzato. Anche così, però il limite di lunghezza è sui 290 metri.
Per protestare contro la mancata decisione, domenica pomeriggio il Comitato No grandi navi, assieme a molte altre associazioni ambientaliste e contro le grandi opere (tra cui i No Tav), manifesteranno durante la partenza di cinque crociere, da terra ma anche dall'acqua con tante piccole imbarcazioni a remi. In Prefettura e in Questura c'è preoccupazione per possibili incidenti e scontri. I No Grandi navi però ribattono: «Sarà una manifestazione civile, con giochi d'acqua e teatro. Porteremo anche i nostri bambini».
Michele Fullin
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Ultimo aggiornamento: 12:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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