Confindustria Venezia-Rovigo: Gambato decade ed è polemica

Venerdì 25 Giugno 2021 di Maurizio Crema
Michele Gambato

VENEZIA - Confindustria Venezia Rovigo, decaduto il vice presidente Gian Michele Gambato. E in associazione monta la protesta: c'è chi denuncia poca attenzione al territorio polesano e chi teme che la fusione allo studio con Assindustria Venetocentro possa oscurare la componente rodigina.
Come al solito quando ci sono problemi nelle territoriali di Confindustria in pochi escono allo scoperto. In questo caso lo fa un imprenditore di lungo corso che guida un gruppo internazionale con base produttiva importante in provincia di Rovigo, Alessandro Riello: «Mi sembra che Rovigo abbia scarsa rappresentanza nella Confindustria guidata da Vincenzo Marinese, si parla sempre di Venezia e di grandi imprese, le Pmi sono un po' scomparse dai radar - riflette l'imprenditore veronese che a Badia Polesine ha tre aziende per un totale di 350 addetti -. La possibile fusioni con Assindustria poi mi preoccupa, temo che si perda ulteriormente il contatto col territorio, che Rovigo conti ancora meno». Riello poi critica la proroga di due anni al mandato di presidente Marinese proprio per studiare la fusione con Treviso e Padova: «Le proroghe non mi sono mai piaciute, l'alternanza è una delle caratteristiche fondamentali di Confindustria. Stiamo imparando il peggio della politica».
Gambato sarebbe incappato in un problema di regole: non avrebbe rinnovato l'iscrizione della sua impresa di Padova e per Confindustria questo è un fallo da cartellino rosso e non può più ricoprire cariche associative. Lui glissa. «È un turn over interno dovuto anche alle doppie iscrizioni, ma sono già un bel po' di anni che sono lì, dal 2010, prima come presidente di Rovigo, poi con la fusione da vice - spiega al telefono -. È stata una bellissima esperienza, ma a un certo punto bisogna saper fare un passo a lato». C'è chi non ha digerito la sua uscita di scena. «Non so di malumori, sono solo chiacchiere: Confindustria è un po' come la politica, c'è l'esigenza di creare suspense». Gambato non si sente silurato: «Continuano a invitarmi ai comitati di presidenza, sono vice presidente vicario della Camera di Commercio». Nessuna amarezza? «Non farò polemica neanche sotto tortura: ci sono dei regolamenti che dicono che non si possono fare certe cose, queste regole comportano conseguenze, non sono amareggiato per la fine del mio mandato. Se non era adesso sarebbe stato a settembre od ottobre». Già, però lei se ne va e il presidente Marinese è stato prorogato. «La sua proroga è legata al processo di fusione, un progetto che condivido. Poi bisogna vedere nei dettagli come si sviluppa e articola». Rovigo rischia di essere oscurata? «Rovigo conta molte aziende leader nei propri settori, come fa a essere oscurata? Nessuno ha il diritto di cancellare o mettere in ombra qualcuno, perché alla fine si alzano le barricate».
Un imprenditore di peso nell'associazione come Paolo Armenio, presidente della sezione terziario avanzato di Confindustria Venezia Rovigo e membro della commissione paritetica che sta preparando la possibile fusione con Assindustria, getta acqua sul fuoco: «Gambato ha concluso il suo mandato e deve essere nominato il successore, il presidente sta facendo le sue valutazioni e penso che stia sentendo anche il territorio.

L'integrazione è stata essenziale, senza Venezia la Zes non l'avremmo portata a casa». Con la fusione non rischia di finire ai margini del quadrilatero di Assindustria? «Dalle indicazioni che ci stiamo dando ognuno avrà la sua identità, nessun calderone. La proroga a Marinese, prevista dallo statuto Pesenti, serve proprio per darci i due anni per studiare la fusione: non rimarrà presidente a vita, non sarà un faraone».


ZES DECISIVA
«Non vedo nessun malumore, perché Rovigo ha sempre avuto rappresentanti fino a 15 giorni fa e Gambato è vice presidente vicario della Camera di Commercio di Venezia e Rovigo su indicazione di Confindustria - puntualizza in serata Marinese -. Rovigo avrà sempre una grande rappresentanza, ci sto lavorando, la questione verrà risolta prima delle vacanze estive. Se qualcuno vuole dividerci perde tempo. Il voto in assemblea ha dimostrato che in questo progetto di aggregazione ci crediamo in tantissimi, più del 90% ha detto sì. E oggi Rovigo non è assolutamente marginale perché è al centro della zona di sviluppo più importante del Veneto, che è la Zes».
 

Ultimo aggiornamento: 16:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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