Cona. Stalkerizza la ex e appicca un incendio, il giudice respinge il patteggiamento a 2 anni

Martedì 18 Aprile 2023 di Marco Aldighieri
Cona. Stalkerizza la ex e appicca un incendio, il giudice respinge il patteggiamento a 2 anni

CONA - Lo stalker di Cona, Federico Sardena di 54 anni, ieri è comparso davanti al Gup di Padova Maria Luisa Materia, si è visto respingere la proposta di patteggiare due anni.

Sia per il giudice e sia per il pubblico ministero, il veneziano deve subire una pena maggiore commisurata a quanto ha commesso. Inoltre non ha ancora risarcito la vittima.

Patteggiamento respinto

La prossima udienza davanti al Gup è stata fissata per venerdì. Attualmente agli arresti domiciliari, di fronte agli inquirenti si è dimostrato pentito. «Lei mi ha lasciato e io ho perso la testa. Mi dispiace, ho fatto una stupidaggine» aveva dichiarato. E ancora: «Non volevo dare fuoco, ma solo un segnale seppure sbagliato».
Il 54enne di Cona e una psicologa hanno avuto una relazione di circa un anno. Poi a febbraio dell'anno scorso, la professionista lo ha lasciato, chiedendogli anche di uscire dal gruppo per single su Facebook dove si erano conosciuti. Nelle settimane successive i due hanno avuto anche un riavvicinamento, salvo poi rompere nuovamente, sempre per iniziativa della donna. A quel punto Sardena ha iniziato a tormentare l'ex. Alla fine è stato arrestato dai carabinieri e deve rispondere delle accuse di atti persecutori, minacce, tentato incendio doloso e anche di violazione di domicilio.

A giugno del 2022, la quieta frazione di Oltrebrenta è stata sconvolta dalle azioni del 54enne. Il piromane, in due occasioni, ha provato a dare fuoco all'abitazione della psicologa. Sardena, in entrambi i casi, si è mosso nel cuore della notte. Il primo episodio è del 16 giugno: ha cosparso l'esterno dell'abitazione con del liquido infiammabile provocando diversi danni. Il secondo tentativo è di otto giorni più tardi.
Qui l'attentatore ha alzato il tiro e ha cosparso di benzina un gazebo presente nel giardinetto della casa al primo piano. Tutte e due le volte, oltre ai vigili del fuoco, sono intervenuti anche i carabinieri
L'inchiesta, condotta dal pubblico ministero padovano Roberto D'Angelo, si è concentrata sulla sfera delle amicizie più strette della vittima. È stata eseguita un'attività tecnica per il controllo delle celle telefoniche, sono state acquisite le immagini della videosorveglianza ed è stata sentita la psicologa: la donna ha riferito di aver chiuso una storia sentimentale e sospettava che dietro a tanta violenza ci fosse il suo ex. Il 54enne veneziano fin dall'inizio, davanti al Gip per l'interrogatorio di garanzia, si era professato colpevole e pentito di quanto aveva fatto. Ma patteggiare solo due anni per giudice e Procura è troppo poco.

Ultimo aggiornamento: 21 Aprile, 14:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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