CONA - Questa sera, alle 20.30, il Rosario nella chiesa parrocchiale. Domani mattina, alle 10.30, il funerale. Tutta la comunità di Cona, poco meno di tremila anime, si appresta a dare l'ultimo saluto a Giulio Marcato, il ragazzo di soli 25 anni morto la settimana scorsa, dopo una lunga lotta contro una malattia degenerativa che lo aveva, progressivamente, reso incapace di stare in piedi e di camminare, e dopo che il Covid ne aveva compromesso le condizioni generali.
Addio Giulio: domani i funerali del 25enne morto di neurofibromatosi
La morte prematura di una persona desta sempre grande emozione ma, in questo caso, quello che ha colpito la comunità è stata la lunga e silenziosa lotta di Giulio, del papà Ermes e della mamma Cinzia, contro quella terribile malattia che li ha accompagnati per metà della loro vita e per tutta quella di Giulio.
Ma, alla fine, la sua volontà e il suo desiderio di vivere, si sono dovuti piegare al progredire della malattia degenerativa (neurofibromatosi) e all'attacco del Covid. Nelle ultime settimane era ricoverato al Policlinico San Marco, a Mestre, e i genitori facevano a turno per assisterlo. Il padre, che lavora di giorno, trascorreva le notti in ospedale. La mamma, che lavora al mattino, partiva al pomeriggio e tornava alla sera, quando il marito arrivava a darle il cambio. La donna, però, non aveva mezzi di spostamento propri e si serviva, quindi, della littorina della linea Adria Mestre che, però, ferma alla stazione di Foresto, a circa 5 chilometri da casa sua, chilometri che lei percorreva, ogni giorno, a piedi o, se aveva fortuna, con una bicicletta prestata da qualcuno. Un percorso, è il caso di dirlo, di sofferenza e sacrificio, per il quale non hanno mai chiesto aiuto a nessuno, consapevoli, forse, che ben poco si sarebbe potuto fare. Ora, di Giulio, ai genitori resteranno i ricordi di quello che solo loro hanno vissuto insieme.