Candidati inadeguati per i concorsi. Il Comune non riesce ad assumere

Mercoledì 12 Gennaio 2022 di Elisio Trevisan
Ca' Farsetti, sede dell'amministrazione comunale di Venezia
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VENEZIA/MESTRE - Se è assodato che in vari uffici della pubblica amministrazione veneziana ci sono delle voragini negli organici, non era altrettanto chiaro che coprire quei buchi è un’impresa sempre più difficile. La situazione, insomma, anche volendo porvi rimedio, è in molti settori davvero pesante, mentre complessivamente la macchina pubblica è scesa da 3.300 dipendenti a 2.500. In effetti il Comune concorsi ne sta facendo, ne ha banditi ma non riesce a portarli a compimento sostanzialmente perché la maggior parte delle persone che si presentano sono impreparate.

E pensare di metterle al lavoro è un problema enorme: ci sono, ad esempio, 38 milioni di euro da spendere per manutenzioni e costruzioni di strade, ma senza personale, o con nuovo personale inadeguato, non si fanno i bandi, e se non si riesce a spendere i soldi entro il prossimo giugno, lo Stato se li riprenderà; un danno e anche una beffa perché si tratta di fondi che lo Stato aveva dirottato al Nord dai Comuni del Sud che, a loro volta, non erano riusciti a spenderli.
Inizialmente ai concorsi si presentano centinaia di candidati attratti dal miraggio del posto fisso ma alla fine, a forza di scremare, ne restano talmente pochi che non riescono a coprire nemmeno le esigenze di base.

I numeri spiegano meglio delle parole. Il primo esempio riguarda un concorso per tecnici con il quale l’Amministrazione veneziana voleva coprire 24 posti carenti negli uffici: ebbene, son state inviate 140 domande; di questi candidati, il giorno dei test se ne sono presentati la metà, solo 70 e, di questi, solo 22 sono stati ammessi all’orale.

Nemmeno, dunque, il numero dei posti previsti da concorso. Secondo esempio: un concorso per 24 amministrativi; in questo caso sono state inviate ben 1940 domande di partecipazione, ma al primo test scritto si sono presentati in 720; al secondo step sono stati ammessi in 300 e, via di questo passo, si rischia che neanche in questo caso si riesca a coprire i 24 posti per i quali è stato bandito il concorso. In questo caso si aprirà una finestra in più dato che, nei vari passaggi, ci sono state anche assenze per Covid, e quindi si darà la possibilità a quelle persone coinvolte di recuperare per poter essere reinserite nella gara. Non è, però, che cambierà molto le cose perché non si tratta di molte persone. Il resto dei candidati iniziali rinuncia a provarci quando prende visione delle materie, oppure ci prova lo stesso e viene bocciato ai primi test. A sentire le commissioni, poi, non è che i pochi ammessi alle prove finali siano delle cime: e quindi, anche in funzione dell’immissione in organico, si rischia di creare una classe di nuovi impiegati di levatura appena sufficiente. E questo non fa altro che peggiorare le cose perché l’efficienza degli uffici, tra buchi negli organici e impreparazione delle nuove leve, subisce dei seri colpi. In una situazione normale, insomma, assicurare la sostituzione dei dipendenti che sono andati via per pensionamento pareggia i conti, ma se la quantità di quelli che entrano è inferiore alle uscite, e la qualità è inferiore alla media, l’emergenza rimane. 

Ultimo aggiornamento: 13 Gennaio, 09:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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