Traffico di cocaina in laguna, un tesoro milionario

Giovedì 1 Aprile 2021 di Gianluca Amadori
I controlli in centro storico
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VENEZIA - Polvere bianca a fiumi, per un giro d’affari stimato in circa un milione di euro al mese. Secondo la Squadra mobile di Venezia, l’organizzazione capeggiata da pusher di nazionalità albanese era in grado di smerciare in laguna più di due chili di cocaina ogni 30 giorni, per rispondere ad una richiesta che non ha mai avvertito la crisi, neppure nel periodo delle restrizioni dovute al Covid. 
Gli acquirenti, disponibili a spendere anche 100 euro per un po’ di polvere di alta qualità da sniffare, sono sempre stati numerosi, ed è così che si spiega la fiorente attività di spaccio anche in centro storico.

A fronte di tanti cittadini che protestano per la presenza di spacciatori tra calli e campielli, così come nelle via di Mestre, ce ne sono altrettanti che alimentano il mercato (con la conseguente presenza di spacciatori per le strade) richiedendo un rifornimento costante di droga.


IL BED & BREAKFAST
A conferma del consistente giro d’affari del gruppo criminale, nel corso dell’operazione di martedì la polizia ha sequestrato 70 mila euro nella disponibilità del presunto capo dell’organizzazione, Kol Bushpepa, 40 anni, assistito dagli avvocati Giorgio Pietramala e Stefania Pattarello, e circa 15mila euro nella disponibilità di altri indagati, assistiti dagli avvocati Mauro Serpico, Jacopo Trevisan, Fabio Crea. Tanti soldi che secondo gli investigatori costituiscono il provento dell’attività di spaccio e che erano custoditi per essere in parte reinvestiti nell’acquisto di nuove partite di droga, detratto il consistente guadagno: agli spacciatori ogni grammo di cocaina costava 35 euro. 
La polizia ritiene che una parte dei soldi sia stata utilizzata per acquisire una casa, poi adibita a b&b. Tesi che la difesa i Bushpepa è pronta a smontare, dimostrando che l’immobile è intestato alla moglie, la quale lo avrebbe acquistato con proventi del tutto leciti.


GLI INDAGATI
Le persone arrestate, in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Massimo Vicinanza, sono 11, di cui uno ai domiciliari e gli altri in carcere. Oltre a Bushpepa, il suo vice, Erjon Tusha, 33 anni, entrambi di Mestre. E ancora un suo cugino: Erald Tusha, 32 anni, Salih Dauti, 33 anni, Fation Caushaj, 29, Gasper Maklaj, 30, Skelzen Meshi, 32, Toulan Osmani, 35, Emiliano Sterkaj, 34, Brunilde Tusha, 30, e Olsi Veizi, 29. Altri sono ricercati. A 9 indagati la sostituto procuratore Alessia Tavarnesi contesta l’associazione per delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di droga. Gli interrogatori di garanzia si svolgeranno oggi. 
Da dare il via alle indagini è stata la denuncia di un consumatore oggetto di un tentativo di estorsione, probabilmente per droga non pagata. Le intercettazioni attivate dalla Squadra mobile ha consentito di ricostruire un traffico di droga diffuso e capillare, organizzato su tre livelli. 


IN BARCHINO
Alla base i pusher, tra i quali figura anche qualche veneziano, a sua volta consumatore, che si rifornivano da un secondo livello, composto da cittadini albanesi, con lavori regolari e in apparenza insospettabili. Uno, in particolare, operava come trasportatore acqueo e nascondeva la droga tra le casse di frutta e verdura. Il terzo livello, infine: quello degli uomini al vertice dell’organizzazione, che ha cercato di eludere le indagini con un cambio quasi quotidiano di schede telefoniche e una serie di intestazioni fittizie. 
Gli investigatori hanno scoperto che il gruppo era molto attivo in centro storico: i clienti chiamavano al telefono per un appuntamento, che avveniva a Piazzale Roma o in qualche fondamenta che gli spacciatori raggiungevano in barchino. Le indagini proseguono.

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Ultimo aggiornamento: 17:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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