Venezia, vive per nove mesi sotto al pontile Actv della stazione: 87enne finisce in ospedale

Mercoledì 25 Gennaio 2023 di T.Car.
Venezia, vive per nove mesi sotto al pontile Actv della stazione: finisce in ospedale anziano rom

VENEZIA - Dopo nove mesi gli operatori sociali l'hanno finalmente convinto: l'anziano clochard che aveva scelto come dimora il pontile Actv della Stazione ha accettato di farsi ricoverare. Sono stati mesi di proficua collaborazione fra la Lega della municipalità, l'assessorato alle Politiche sociali, il vicesindaco Andrea Tomaello, la polizia locale, ed il sevizio psichiatrico della Ulss 3.

Tutti impegnati a portare sollievo al vagabondo, e a ridare dignità ad uno dei pontili più frequentati della città. L'uomo, di origine Rom, nato in Serbia ma residente a Torino, a maggio aveva individuato il pontile di linea 2 come casa, colmando il suo angolo di borse e di coperte, ed espletando in loco i suoi bisogni fisiologici.

Ora ha 87 anni, ed aveva sempre rifiutato le reiterate proposte di una sistemazione migliore e di pasti caldi, offerte dagli operatori delle Politiche sociali, che, dapprima allertati dalla Lega in municipalità, lo andavano a trovare quasi ogni giorno. «La sua salute è peggiorata - spiega Simone Venturini, assessore alla Coesione sociale - Così anche per questo motivo gli operatori sono riusciti a convincerlo a farsi ricoverare in ospedale, dove si trova tuttora. Poi gli prospetteremo un percorso di vita diverso presso una struttura protetta, ma dovrà essere lui ad accettare, perché non abbiamo alcun mezzo per forzarlo. Qui si rivela una carenza giuridica: l'Amministrazione comunale non ha alcun potere di intervento che si frapponga fra la vita precaria di un clochard, che fa del male a sé stesso e si presenta ben poco decorosa per l'immagine di una città, ed il Tso, il trattamento sanitario obbligatorio, ben difficile da ottenere e da applicare. Insomma, tutto ricade sulla volontà del soggetto, che può benissimo rifiutarsi di essere aiutato. Mi auguro che il servizio psichiatrico riesca a persuaderlo a prendere favorevolmente in considerazione la via della struttura protetta, alternativa alla vita precaria che lui ha scelto». A nulla è valsa anche la ricerca dei parenti, conclusasi con il ritrovamento di un figlio residente in Friuli, ma che non riesce a stabilire una relazione con il padre. Il Comune di Torino, prima che l'anziano giungesse nel nostro territorio, aveva avviato l'iter per l'inserimento in Rsa (Residenza sanitaria assistenziale), ma il progetto non ha poi avuto seguito per la mancanza di volontà dell'anziano serbo. «Avevo interessato Veritas affinché rimuovesse almeno la spazzatura accumulata - conclude Tomaello - Quanto accadeva in pontile non era un bel biglietto da visita per i tanti visitatori che utilizzavano i mezzi Actv».

Ultimo aggiornamento: 26 Gennaio, 07:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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