Guerra tra i colossi del lusso, Cipriani contro Lvmh: «A Saint Tropez un locale come il nostro»

Giovedì 22 Luglio 2021 di Alda Vanzan
Arrigo Cipriani
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VENEZIA - Le poltroncine? Identiche, l'unica differenza sta nell'usura: quelle di Venezia si vede che hanno accolto innumerevoli ospiti - e che ospiti -, quelle della Costa Azzurra sono nuove di palla. Il piatto del Carpaccio, quello inventato da Giuseppe Cipriani nel 1950 si dice per soddisfare una contessa che per ragioni di salute non poteva consumare carne cotta, sicuramente un omaggio all'omonimo pittore? Uguale, sia di qua che di qua. E che dire del logo del ristorante? Da una parte l'omino, dall'altra un faro. Solo che la grafica è la stessa, come se fossero della stessa famiglia. Solo che così non è.
E infatti Arrigo, il patròn dell'Harry's Bar, ha inviato una puntuta letterina al Cipriani Saint Tropez, il ristorante della catena Belmond di monsieur Bernard Arnault che ha appena aperto le porte sulla Riviera Francese.

Non siamo (ancora) alle carte bollate, ma se esistesse il reato di plagio nel campo della ristorazione e dell'accoglienza degli ospiti, quella sarebbe la fattispecie del contendere.

UN PASSO INDIETRO
Cipriani è il cognome di Giuseppe, il fondatore dell'Harry's Bar, locale sorto nel 1931 e settant'anni dopo dichiarato patrimonio nazionale dal ministero dei Beni culturali. Ed è ovviamente il cognome di Arrigo, il figlio di Giuseppe che ha portato avanti e ingrandito le attività, superando i confini nazionali e gli oceani. Ma Cipriani è anche il nome dell'hotel sull'isola della Giudecca costruito da Giuseppe nel 1958 - l'unico con piscina olimpionica nella città storica - e poi nel tempo venduto. Adesso fa parte della società alberghiera Belmond, comprata nel 2018 per 3 miliardi e 200 milioni dalla LVMH (Louis Vuitton Moet Hennessy), il gruppo del lusso di Bernard Arnault. La quale catena, utilizzando il nome storico, da pochi giorni ha aperto in Costa Azzurra un nuovo locale: il Cipriani Saint Tropez. «Il leggendario Hotel Cipriani inaugura il suo ristorante italiano a Saint-Tropez», è la presentazione che ne viene fatta sul sito ciprianisttropez.com, sotto il titolo Un ristorante-giardino. E ancora: «A tavola la raffinatezza e la cordialità che si ritrovano nella gastronomia italiana, attraverso un menu che dà il posto d'onore a Venezia e ai classici italiani». Ai classici italiani o ai classici dell'Harry's Bar?

COPIE
Cipriani (Arrigo) cita le sedie mostrate in foto e viste anche in un video: «Si vedono le sedie dell'Harry's Bar, disegnate da mio padre, e notificate dal ministero dei Beni ambientali assieme al bar nel 2001 come beni che non si possono cambiare né copiare. Poi fa bella mostra un piatto di Carpaccio la cui creazione, assieme a quella del Bellini, è avvenuta all'Harry's Bar quando c'era mio padre ed è immortalata al Museo della Pinacoteca di Brera a Milano sotto i quadri dei grandi pittori».
E che dire dei bicchieri, delle tovaglie, delle posate? «Gli stessi dell'Harry's Bar», dice Arrigo Cipriani. Aggiungendo pure di aver saputo che i direttori del nuovo locale sulla Costa Azzurra «si sono affrettati ad assumere un paio di nostri manager americani».

LEGALI
Così Arrigo ha dato incarico ai suoi legali di inviare una lettera al Cipriani Saint Tropez e a monsieur Arnault: una sorta di messa in mora. Di una cosa, però, Cipriani (Arrigo) è sicuro: il Cipriani sulla Costa Azzurra avrà anche copiato i mobili, la forma dei piatti, il colore delle tovaglie dell'Harry's Bar lagunare: «Forse in buona fede, o consigliato dai suoi eclettici collaboratori, il signor Arnault deve aver creduto che lì si trovasse anche l'anima. È già successo altre volte negli anni con riferimento al nostro Harry's Bar. Presto si accorgerà che non era vero. Ci dispiacerà per lui. In nome del lusso».

Ultimo aggiornamento: 17:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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