Davide, morto davanti ai suoi amici pompieri

Lunedì 11 Novembre 2019 di Marco Corazza
CINTO CAOMAGGIORE L automobile rovesciata in un fossato lungo via Venezia a Cinto Caomaggiore, dopo l intervento dei vigili del fuoco

PORTOGRUARO - I primi ad arrivare, per cercare di estrarlo vivo dall’auto finita nel fosso, sono stati i suoi amici del “turno B”, vigili del fuoco come lui, pompiere ausiliario dopo aver fatto nel Corpo gli anni del servizio militare.
 

 


Mai avrebbero pensato, quei ragazzi abituati a lottare contro le storie più terribili, di trovarsi davanti un loro compagno. Invece, in quell’auto, c’era proprio Davide Zavattin, 38 anni di Cinto Caomaggiore, morto a suo volta per andare a salvare un’altra vita, quella di un amico che pareva volesse uccidersi sotto a un treno.
 
ALTRUISTA
Lui era fratto così. È il suo spendersi per gli altri, per il prossimo a prescindere da chi fosse, la caratteristica che tutti ricorderanno di Davide. È quel lato del suo carattere che gli ha portato tanti amici e stima, e che lo ha accompagnato anche nell’ultimo gesto della sua vita, correre in soccorso di qualcuno che non si sa nemmeno se esistesse. Il 38enne di Cinto Caomaggiore è morto ieri sera incastrato in quel’automobile uscita dalla carreggiata e finita in un fossato adiacente alla strada, lungo via Venezia a Cinto Caomaggiore.
Dopo aver trascorso il pomeriggio assieme alla fidanzata e ad alcuni amici tra i quali il sindaco di Cinto Gianluca Falcomer, era partito in macchina, con un’amica, rispondendo alla chiamata di un amico che pare avesse detto di volersi suicidare. L’amica, una 30enne di Summaga di Portogruaro figlia di un noto imprenditore edile, è stata salvata dai soccorritori ed è stata portata in ospedale, lui non ce l’ha fatta (ne riferiamo a pagina 9 del fascicolo nazionale).
IL SOPRANNOME
Davide, conosciuto da tutti come “Roger”, di professione faceva il marmista a Cinto Caomaggiore, assieme alla famiglia aveva seguito l’attività del padre ed era conosciuto e stimato anche per le sue capacità professionali. Prima di cominciare a lavorare aveva studiato all’Istituto Statale Istruzione Superiore Gino Luzzatto in via Galileo Galilei a Portogruaro. Dopodiché aveva deciso di seguire, appunto, le orme del padre e di continuarne la tradizione professionale. Chi lo conosceva, come l’amico sindaco di Cinto Gianluca Falcomer, lo ricorda come una persona solare, allegra e capace di trasmettere allegria anche a quanti gli stavano vicino, una persona buona, sempre pronta ad aiutare gli altri, a prodigarsi per loro.
L’IMPEGNO DA POMPIERE
Dopo il servizio militare come vigile del fuoco, proprio per la sua voglia di aiutare gli altri, era rimasto pompiere ausiliario prestando servizio a Portogruaro e, tra il 2000 e il 2003, anche nell’allora distaccamento di Bibione.
Nei giorni scorsi, in seguito alla tragedia che ha visto tre vigili del fuoco morire nell’esplosione dolosa di una cascina a Quargnento in provincia di Alessandria aveva scritto un commento significativo su Facebook: “Oggi è un giorno di dolore per tutto il Corpo, tre colleghi hanno perso la vita per fare il proprio mestiere, erano fieri di farlo e si mettevano al servizio delle persone. Io sono fiero di essere un vigile del fuoco”.
Ultimamente, per seguire meglio l’azienda di famiglia, aveva un po’ lasciato il volontariato ma continuava a mantenere un bel rapporto in particolare col turno B della caserma di Portogruaro. Quel “turno B” che ieri ha perso uno della squadra.
Marco Corazza
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Ultimo aggiornamento: 08:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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