LIDO DI VENEZIA - Li hanno individuati e ascoltati come persone informate sui fatti ma nelle prossime ore quegli atti diventeranno il perno di un’inchiesta per maltrattamento di animali aperta dalla polizia metropolitana dopo la diffusione (virale) del video di due persone che a Malamocco hanno pescato il cinghiale che ormai da più di un mese si aggira tra il Lido e Pellestrina, colmando a nuoto la distanza tra le due isole.
IL VIDEO
Ad essere stati denunciati dagli agenti della polizia metropolitana sono i due protagonisti del video, comparso lunedì mattina e subito tolto dai social. La rimozione delle immagini però non è bastata perché gli agenti sono riusciti a capire chi fossero per poi convocarli in caserma e farsi raccontare la loro versione di quella pesca inusuale. «Tutti prendono seppie e noi prendiamo cinghiali», si sente dire dai due, a bordo del cofano, mentre l’animale, con una corda stretta ai fianchi, cerca di scappare. Alla fine il cinghiale si è salvato dalla cattura e già ieri è stato avvistato un’altra volta nella zona di Malamocco.
LA POLITICA
L’eco della notizia - sulla quale adesso hanno messo gli occhi le forze dell’ordine - ha mosso anche il mondo della politica: «Una grave e intollerabile forma di maltrattamento ai danni di un cinghiale che non può passare sotto traccia: i responsabili devono essere identificati e puniti», ha commentato l’onorevole Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente. «Atti del genere - ha continuato l’esponente di Forza Italia ed ex ministro del Turismo - devono essere stigmatizzati in maniera adeguata: non solo i responsabili vanno individuati e puniti come previsto dalla legge, ma non deve mai passare il concetto che il male fatto agli animali selvatici venga considerato meno grave rispetto a quello ai danni degli animali domestici: sono tutti esseri senzienti, che hanno diritto a vivere e non soffrire e meritano di essere tutelati al meglio. La fauna selvatica, inoltre, deve essere gestita da personale esperto».
IL MONDO ANIMALISTA
Della questione si era interessata Cristina Romieri, lidense ambientalista e animalista. «È una scena inaccettabile e incivile - ha detto Romieri - l’animale stava nuotando pacifico.