CHIOGGIA Il 21 settembre, all’Arena di Verona, ci saranno praticamente tutti a ricordare Franco Battiato per un maxi-concerto ripreso dalle tivù. Ma lui, che ha accompagnato per decenni il maestro recentemente scomparso dopo una lunga malattia, suonando le tastiere in album fondamentali come “La voce del padrone” e “Fisiognomica”, non l’hanno nemmeno invitato. E così Filippo Destrieri, il musicista che suonò all’Arena con Battiato 40 anni fa nell’anno del clamoroso successo di “Centro di gravità permanente” e “Cuccurucucu Paloma”, ha deciso di sfogarsi su Facebook dalla sua base di Chioggia, dove ormai vive da più di dieci anni, continuando a suonare (e a studiare) le creazioni musicali dell’artista siciliano.
«Forse non sono più utile alla causa: il successo oramai è arrivato ed ora non servo più! Amen! - sbotta Destrieri nel post che ha raccolto centinaia e centinaia di commenti di sostegno -.
«Considero Battiato il più grande e geniale artista di tutti i tempi - riprende Destrieri -. Auguro tanta felicità al Management nel contare i bei quattrini incassati dalla vendita dei biglietti e dai diritti televisivi e discografici. A questo punto meglio essere esclusi invece di essere là con Mahmood che canta “soldi, soooldi...”. Le cose serie sono ben altre, e in piena pandemia ho studiato tutti gli atomi della produzione di Battiato dei primi anni Settanta, perché sapevo che lui non avrebbe più potuto cantare. Andrò avanti con le mie cose e i miei progetti, per divulgare la meravigliosa, unica e inconfondibile voce di Franco».