"Escluso dall'Arena" lo sfogo di Filippo Destrieri, tastierista di Battiato

Domenica 18 Luglio 2021 di Fulvio Fenzo
Filippo Destrieri
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CHIOGGIA Il 21 settembre, all’Arena di Verona, ci saranno praticamente tutti a ricordare Franco Battiato per un maxi-concerto ripreso dalle tivù. Ma lui, che ha accompagnato per decenni il maestro recentemente scomparso dopo una lunga malattia, suonando le tastiere in album fondamentali come “La voce del padrone” e “Fisiognomica”, non l’hanno nemmeno invitato. E così Filippo Destrieri, il musicista che suonò all’Arena con Battiato 40 anni fa nell’anno del clamoroso successo di “Centro di gravità permanente” e “Cuccurucucu Paloma”, ha deciso di sfogarsi su Facebook dalla sua base di Chioggia, dove ormai vive da più di dieci anni, continuando a suonare (e a studiare) le creazioni musicali dell’artista siciliano.


«Forse non sono più utile alla causa: il successo oramai è arrivato ed ora non servo più! Amen! - sbotta Destrieri nel post che ha raccolto centinaia e centinaia di commenti di sostegno -.

Non serve più uno come me, onesto fino al midollo, che non ha mai rubato nemmeno uno spillo al caro amico recentemente e prematuramente scomparso. Quanto schifo… Quanta tristezza…». Amarezza e (sacrosanta) rabbia «perché - aggiunge - avrò anche 70 anni, ma sono ancora in gamba e porto da anni in giro la musica di Battiato, con il gruppo “Equipaggio Sperimentale” ed ora anche da solo, riproponendo tutto il periodo “Prog” di Battiato in concerti da solo, accompagnato da Daniela Sassi». Del resto, se all’evento veronese parteciperanno perfino Arisa e Mahmood - rispettabilissimi ma che non hanno nulla da spartire con Battiato - la puzza di operazione commerciale si sente lontano un chilometro. Mettere da parte chi ha costruito, assieme al violinista veneto Giusto Pio, le sonorità di brani memorabili della canzone italiana, assomiglia più ad una lucida volontà che ad una dimenticanza, comunque colpevole.

«Considero Battiato il più grande e geniale artista di tutti i tempi - riprende Destrieri -. Auguro tanta felicità al Management nel contare i bei quattrini incassati dalla vendita dei biglietti e dai diritti televisivi e discografici. A questo punto meglio essere esclusi invece di essere là con Mahmood che canta “soldi, soooldi...”. Le cose serie sono ben altre, e in piena pandemia ho studiato tutti gli atomi della produzione di Battiato dei primi anni Settanta, perché sapevo che lui non avrebbe più potuto cantare. Andrò avanti con le mie cose e i miei progetti, per divulgare la meravigliosa, unica e inconfondibile voce di Franco».
 

Ultimo aggiornamento: 19 Luglio, 10:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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