Rimproverati, aggrediscono ​il parroco: presa la baby gang

Martedì 16 Luglio 2019 di Melody Fusaro e Davide Tamiello
La chiesa di San Giorgio dove è avvenuta l aggressione da parte di un gruppetto di ragazzini
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MESTRE - Individuati gli aggressori di don Roberto Trevisiol. La squadra mobile di Venezia, dopo la denuncia del parroco di Chirignago, è risalita ai responsabili: si tratta di un piccolo gruppo misto, tra italiani e stranieri, composto da minorenni e maggiorenni. «In questa fase stiamo cercando di capire se questi ragazzi facciano parte di qualcuna delle bande già note - spiega il questore di Venezia, Maurizio Masciopinto - poi comincerà l’attività di polizia giudiziaria». Non si tratterebbe di un nucleo numeroso: tre o quattro persone al massimo. Di sicuro, spiega Masciopinto, il metro sarà quello della ferma repressione, già adottata nei casi precedenti. «Non lasceremo correre, ricorreremo agli stessi strumenti già utilizzati nelle scorse settimane - aggiunge Masciopinto - ad ogni nuova presenza “fastidiosa” reagiremo di conseguenza».
 
LE REAZIONI
I vandalismi non sono una novità ma l’aggressione è un fatto inedito che a Chirignago scuote gli animi. Il racconto di Don Roberto Trevisiol è argomento del giorno. Ne parlano i ragazzini che si trovano nel pomeriggio al campetto e anche i clienti dei bar e le attività commerciali della zona. «Di recente c’era stata qualche scorribanda - si dice - ma non si era mai arrivati a tanto». In tanti, fuori dal bar e la tabaccheria di fronte alla piazza, sostengono di aver intravisto i ragazzi di recente: «Non si tratti di normali frequentatori della parrocchia ma di un gruppetto di giovanissimi che secondo noi prima si riuniva al Circus». Il parroco, fuori città per i campi estivi, ha raccontato, tramite il foglio parrocchiale, di aver rimproverato un gruppo di ragazzini entrati più volte di nascosto negli spazi della parrocchia per fare danni. Giovedì, dopo l’ennesima incursione, è stato aggredito con un pugno e una schiaffo da uno di loro, all’apparenza il leader del gruppetto. A dire la sua è il fratello, don Armando Trevisiol: «Dopo tutti questi casi di aggressioni da parte di baby gang, molti altri giovanissimi agiscono per emulazione. Mi auguro che arrivi un intervento forte della magistratura per stroncare questi atteggiamenti con decisione, altrimenti il fenomeno continuerà a crescere». «Comportandosi così - aggiunge -, i ragazzini si sentono protagonisti e importanti. Secondo me andrebbero puniti costringendoli a lavori manuali. Solo così avranno tempo e modo di riflettere sulle loro azioni». Intanto sui social si moltiplicano i messaggi di solidarietà dei parrocchiani e di tante altre persone che conoscono il parroco.
«ATTO ODIOSO»
«Don Roberto è un punto di riferimento prezioso e importante per la comunità e per il territorio e ciò rende l’atto ancora più odioso - commenta Gianfranco Bettin, presidente della municipalità di Marghera -. Siamo certi che le forze dell’ordine sapranno mettere in condizione di non nuocere i responsabili. L’episodio, tuttavia, conferma ancora una volta che oggi non ci sono più strumenti, o sono molto impoveriti e indeboliti, per intervenire in chiave preventiva e di gestione dei fenomeni di disagio, aggressività e distorto protagonismo giovanile, fenomeni ormai per molti aspetti fuori controllo. Occorre perciò tornare a investire su tutta la rete istituzionale, sociale ed educativa che deve e può presidiare il territorio, al di là dei proclami e dei palliativi spacciati per nuovi investimenti. Scuola, Ulss, servizi dell’amministrazione devono e possono fare molto di più. Si è già perso troppo tempo». Sul tema interviene anche Emanuele Rosteghin, consigliere comunale del Pd, «Chiediamo un doppio binario di intervento per un territorio delicato come quello di Chirignago, critico nelle zone di piazza San Giorgio, via Montessori e altre zone che vanno monitorate: quello repressivo con telecamere e vigili e l’altro, preventivo, con un ruolo più attivo dei servizi sociali».
Melody Fusaro
Davide Tamiello
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Ultimo aggiornamento: 08:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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