Chirignago, falsifica il testamento del patrigno morto per ottenere l'eredità: «Lui aveva lasciato tutto alla badante»

Venerdì 16 Settembre 2022 di Nicola Munaro
Chirignago, falsifica il testamento del patrigno per ottenere l'eredità: «Lui aveva lasciato tutto alla badante»
2

VENEZIA - Falso in ogni sua parola. E così anche l'ultimo tentativo di ottenere anche solo le briciole di un lascito testamentario è andato in fumo, trasformandosi in una condanna a 1 anno e 1 mese inflitta ieri dal giudice Sonia Bello nei confronti di una donna, figlia di primo letto della moglie del de cuius.
Per ottenere la sospensione della pena - evitando il carcere - la donna dovrà risarcire la reale erede, cioè la badante che aveva assistito fino all'ultimo il patrigno e alla quale l'anziano aveva deciso di lasciare ogni suo bene, stracciando il precedente testamento in piena consapevolezza, come stabilito da due diverse sentenze.

Falsifica il testamento del patrigno per ottenere l'eredità

Ieri, in tribunale a Venezia, è stato messo il punto finale di una storia intricata e iniziata con la morte dell'uomo e l'apertura del testamento sul quale erano indicate le sue volontà. Il fatto che tutto fosse stato lasciato alla badante aveva scatenato la reazione dell'erede precedentemente nominata, cioè la figlia di primo letto della moglie dell'anziano, quest'ultima morta da tempo. La donna che aveva seguito l'anziano era stata così denunciata per circonvenzione di incapace, nonché citata in una causa civile. Entrambi gli incartamenti erano arrivati a dama con un'assoluzione dell'assistente domestica e a processo si era trovata, così, la figliastra, accusata di aver redatto un falso testamento, nonché di appropriazione indebita. Con la badante che svestiva i panni dell'imputata per indossare le vesti di parte offesa, assistita dalle avvocatesse Fabiana Danesin e Daniela Beccarello. La morte dell'anziano risale al luglio 2016. In quei giorni, nella sua casa di Chirignago, lo assisteva una signora che già da tempo si occupava della pulizia della casa per accudirla sempre più nei suoi ultimi giorni di vita.

Gli stessi giorni nei quali l'anziano contatta un notaio per nominarla sua erede universale. L'atto è del 21 luglio, quattro giorni dopo l'anziano muore.

E inizia la guerra per l'eredità, rappresentata dalla casa e da qualche soldo in banca. La figliastra, che da anni vive all'estero, accusa la nuova erede di aver manipolato l'anziano. Il procedimento per circonvenzione di incapace viene archiviato già nel 2018. E anche la sentenza del giudice civile, passata in giudicato in questi giorni, riconosce, sulla scorta di una consulenza medica, che l'uomo era in grado di decidere.

A complicare la vicenda spunta poi un altro testamento, redatto il giorno dopo quello a favore della badante, che torna a nominare come erede universale la figliastra. Un falso, come accerta il grafologo. C'è poi l'accusa di appropriazione indebita per i beni che la figliastra avrebbe preso da casa: due orologi d'oro, qualche migliaio di euro di contanti, l'automobile. Beni passati alla badante.

Ultimo aggiornamento: 12:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci