Sottomarina. Lo stabilimento "Gigetto" ce l'ha fatta, il Tar dice sì: riapre l'attività per tutta la stagione fino al 30 settembre

Giovedì 25 Maggio 2023 di Diego Degan
Chioggia. Lo stabilimento "Gigetto" ce l'ha fatta, il Tar dice sì: riapre l'attività per tutta la stagione fino al 30 settembre

CHIOGGIA - La "Cucina da Gigetto" può riaprire l'attività e lavorare per l'intera stagione balneare, fino al 30 settembre. Lo ha deciso il Tar del Veneto concedendo, nell'udienza di ieri, la sospensiva rispetto alla determina comunale dell'11 aprile scorso che, negando la proroga della concessione in essere, assegnava tale concessione a una ditta, la Bernello Riccardo sas, di Cavarzere, che aveva presentato una domanda concorrente. Pochi giorni fa lo stesso Tar aveva negato una domanda di sospensiva urgente da parte della stessa "Cucina da Gigetto", prevedendo di esaminare il merito del ricorso nella giornata di ieri.

Gigetto riapre

Ma l'esame di tutte le implicazioni deve essersi rivelato più complesso del previsto e lo stesso tribunale, alla fine, ha permesso allo stabilimento balneare di riprendere l'attività che era rimasta bloccata, appunto, in previsione del passaggio di consegne dell'area.

Su quell'attività, infatti, da quasi sessant'anni, lavorano tre famiglie: il fondatore, Mauro Tiozzo, affiancato, in seguito dalle figlie con i generi, e altri parenti, in tutto una dozzina di persone che avrebbero perso reddito e investimenti già fatti. Su tutta la vicenda incombe l'ombra della Bolkestein che avrebbe obbligato a mettere a gara la piccola concessione da gennaio 2024. La famiglia Tiozzo aveva cercato di ottenere, in base alla legge regionale 33, una proroga ventennale, a fronte di investimenti, per opere di modernizzazione dello stabilimento, per 200mila euro.

Ma il progetto, presentato al Comune, era stato giudicato non conforme ai piani urbanistici della zona e, pertanto, neppure comparato al progetto concorrente della ditta Bernello (che promette investimenti per 388mila euro) a cui la concessione era stata "girata" in automatico. Di qui il ricorso al Tar. «Non ci convince che non sia stata fatta la comparazione tra le due proposte dice Giorgio Bellamo, presidente di Ascot, l'associazione di categoria di cui fa parte "Gigetto" a nostro parere il Regolamento edilizio comunale stabilisce, infatti, che la proposta, presentata a norma della legge 33, sia formalizzata in un secondo momento, con la richiesta di permesso di costruire, e tutto l'iter che ne segue. Basta, quindi, che sia compatibile con gli strumenti urbanistici, e non conforme». In pratica significa, ad esempio, che la prevista realizzazione di un deposito di materiale, a meno di 5 metri dal confine, possa, semplicemente, essere spostata un po' più lontano, dato che lo spazio c'è, e non che porti alla perdita della concessione. Si tratta solo di una delle difformità che l'ufficio urbanistica del Comune ha rilevato ma quanto esse pesino, in realtà, nel procedimento della legge 33 lo stabiliranno i giudici amministrativi in ottobre.

Ultimo aggiornamento: 26 Maggio, 10:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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