Seppioline come l'oro: vendute al mercato di Chioggia a 192 euro al chilo

Venerdì 5 Luglio 2019 di Roberto Perini
Seppioline come l'oro: vendute al mercato di Chioggia a 192 euro al chilo
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CHIOGGIA - Seppioline a peso d'oro. All'asta di ieri sono state quotate la bellezza di 192 euro al chilo. 52 euro in più rispetto all'altroieri. Se le sono aggiudicate alcuni compratori professionali che, a quanto pare, le avrebbero poi rivendute ancor più care a buongustai particolarmente facoltosi. Salvo rare eccezioni, i ristoratori hanno rinunciato all'acquisto perché, a loro avviso, assai difficilmente la clientela sarebbe stata disposta a spendere svariate decine di euro per un piattino.  Francesco Quaresima, titolare dell'Osteria n. 2 di Calle Fattorini commenta: ho lasciato perdere, così come hanno fatto tanti altri colleghi. Non me la sarei proprio sentita di proporre 120 grammi di frittura ad un prezzo esorbitante.
 
Il costo della materia prima cui va sommato quello per l'indispensabile, accurata pulizia di ogni singola seppiolina (grande poco più di un'unghia) mi hanno indotto a lasciar perdere. Ci rifaremo, però, non appena cambierà la situazione. E' solo questione di tempo.
Sta di fatto che il prezzo di quegli squisiti molluschi è soggetto a fortissime variazioni. Nessuno si aspetta, comunque, che esso possa scendere oltre un certo livello. Valgono mediamente tra i 60 ed i 70 ero al chilo. Solamente in rare occasioni, quando ne vengono pescate in grande abbondanza, è risultato possibile acquistarne a meno di 30 euro. 
L'alto prezzo delle seppioline da frittura non ha giovato nemmeno ai pescatori. I proventi derivanti dalla vendita delle poche casse sbarcate al mercato avrebbero a malapena coperto le spese per il carburante. Gli equipaggi delle piccole imbarcazioni adibite alla pesca stagionale delle seppie novelle sostengono che i migliori profitti si ottengono quando, nelle reti, finisce un buon quantitativo di prodotto vendibile al giusto prezzo. 
Nel corso degli ultimi anni, il valore commerciale delle seppie nate da poche settimane, nelle acque basse, è comunque lievitato parecchio a causa delle norme europee che vietano l'uso di certi attrezzi non ecocompatibili e le catture indiscriminate, sotto costa. 
Roberto Perini
Ultimo aggiornamento: 7 Luglio, 12:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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