Chioggia porto "a tempo" per le grandi navi: «Porteremo i turisti a Venezia con i lancioni»

Venerdì 10 Giugno 2022 di Marta Gasparon
Grandi navi, soluzione "a tempo" su Chioggia
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VENEZIA - La crisi delle grandi navi a Venezia e la necessità di mettere ordine nell'utilizzo delle banchine portuali, hanno riportato il tema del passaggio delle crociere medio-piccole a Chioggia. La prima arriverà il 17 giugno e sul tema il presidente dell'Autorità di Sistema portuale del Mar Adriatico settentrionale, Fulvio Lino Di Blasio, si esprime in termini chiari. «Chioggia ha una sua vocazione come destinazione autonoma, senza rappresentare il piano B di Fusina. Stiamo lanciando tutta la rete dell'accoglienza e degli itinerari il commento ieri a margine della conferenza internazionale organizzata nell'ambito del progetto Intesa C'era il rischio che Venezia perdesse ulteriormente delle navi così abbiamo deciso, confrontandoci con gli agenti e con le compagnie, e in accordo con il sindaco, di fare un provvedimento che autorizzi l'utilizzo della banchina».
Rinnovabile per un mese, di volta in volta, su richiesta.

Il provvedimento confluirà anche questo in una più ampia gestione commissariale. «In queste ore c'è un Consiglio dei ministri che va ad analizzare il decreto all'interno del quale c'è la previsione di dare al commissario poteri più ampi».

DA CHIOGGIA A VENEZIA
I collegamenti con Venezia, intanto, per la nave del 17 giugno avverranno con dei lancioni. «I canali a Chioggia sono già adeguati alle banchine e comunque nel decreto è inserito oltre un milione di euro per i necessari adeguamenti infrastrutturali. Per quanto riguarda l'arrivo delle navi, la programmazione è in divenire, ma inizialmente potrebbero giungerne quattro o cinque». Da Vtp non è ancora stato definito un calendario; quel che è certo è che il gestore ha molte richieste per arrivi a Venezia ma anche per Chioggia. Certo, dimensioni come quelle delle toccate risalenti al 2019, non saranno replicate: 585 in quell'anno, con possibili sette ormeggi contemporanei. Lo precisa Di Blasio, esprimendo però ottimismo per il futuro.
«C'è un sistema nuovo che stiamo creando. L'anno prossimo si lavorerà alla sistemazione di una banchina sul canale nord lato nord che arriverà verso la metà del 2023. Siamo inoltre in una fase finale dello studio di fattibilità tecnico-economica per la stazione marittima canale nord lato nord. Lavoro che fra qualche mese sarà concluso».

FUSINA E TIV
Di temi caldi ce ne sono di ulteriori, come quello di Fusina e terminal container Tiv. Per ciò che riguarda il primo, il presidente conferma di essere ormai vicini alla concessione delle autorizzazioni che potrebbe avvenire già nell'arco di luglio. Mentre in merito ai complessi lavori di adeguamento del secondo, Di Blasio annuncia in queste ore un sopralluogo finale. «Nessun ritardo. L'operatività di banchina e piazzale è imminente».
E sul canale Malamocco-Marghera dice: «Lo studio che stiamo conducendo è uno dei più avanzati nell'andare a vedere come la tecnologia può migliorare sia la navigazione che le condizioni di accesso rispetto a determinate situazioni di vento. Più tecnologia consente di andare più rapidamente con gli escavi all'interno di questi canali. Lo studio porterà anche a definire l'impatto della navigazione merci e passeggeri lungo il percorso. Come commissario ho delle risorse e l'obiettivo di migliorare l'accessibilità. Miglioramento che passa attraverso un progetto di adeguamento del canale alle esigenze della navigazione». Progetto che dovrà passare tutte le fasi autorizzative «ma che noi, nell'arco del 2022, andremo ad affidare, come struttura commissariale, per la definizione della documentazione tecnica». «La cunetta? Ora non è adeguata. La sua adeguatezza sarà determinata da uno studio che in questo momento l'Autorità portuale ha commissionato, sulla base della quale andremo a rivedere tutto il piano delle ordinanze che regolano il porto», spiega l'ammiraglio Piero Pellizzari, comandante della Capitaneria di Porto. Uno studio che dovrà porsi come punto di riferimento per tutti quelli che riguarderanno il futuro in ordine alla sicurezza, sostenibilità che la laguna può accettare, transito del Malamocco-Marghera e a ciò che per esso si rivelerà adeguato. «Gli escavi per il momento sono manutentivi. E siamo arrivati a circa 11 metri e mezzo attraverso il lavoro di questi anni».

 

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