CHIOGGIA - «Occhio, che arrivano i carabinieri». L'avvertimento si è sparso, veloce come un fulmine, tra i barchini che, l'altro giorno, stavano pescando nel canale di ingresso al porto di Chioggia.
FESTIVITA'
Una situazione che, in realtà, non è nuova e che, per certi aspetti, è legata al periodo natalizio. In queste settimane, infatti, il consumo di pesce sulle tavole degli italiani, aumenta in maniera vertiginosa e, spesso, i pescatori che, del loro lavoro, ci campano, contano proprio sul periodo delle festività per pareggiare i conti di un anno difficile, come sono stati, in particolare, gli ultimi tre, sospesi tra pandemia e guerra. Ma, da sempre, c'è anche chi si inserisce nel mercato, per approfittare delle occasioni più remunerative e la pesca dei branzini, a cui si dedicano le barche suddette, è una di queste. Il canale di ingresso al porto, infatti, è particolarmente frequentato, nei loro spostamenti, da queste prede che possono essere un buona scelta per allietare i vari cenoni in casa, ma anche per essere venduti a qualche ristorante. La conseguenza è che alla pesca dei branzini si possono dedicare sia alcuni pescatori professionisti che quelli sportivi.
DIVIETO
Quello che, però, proprio non si potrebbe fare è mettersi con i barchini nel canale del porto che dovrebbe rimanere sgombro per il passaggio delle imbarcazioni. Tuttavia la presenza dei barchini è sempre stata tollerata perché gli stessi comandanti dei pescherecci che se li trovano davanti all'entrata o all'uscita dalle bocche di porto, sono abituati a schivarli, sa pure con qualche sbuffo d'umore, perché gli spazi di navigazione lo consentono. Ma la situazione di potenziale pericolo, nei giorni scorsi, complice anche la concorrenza sleale in tema di pesca natalizia, era stata segnalata e, probabilmente, le forze dell'ordine erano sul chi vive. E il potenziale rischio non ha potuto essere ignorato, l'altro giorno, quando a presentarsi alle bocche di porto non è stato un peschereccio da 15-20 metri, ma un cargo di 80, che non avrebbe potuto certamente zigzagare tra i barchini. Ma, come documentato anche da alcune riprese video pubblicate nel blog cittadino Chioggia azzurra, gli occupanti dei barchini se la sono presa piuttosto comoda nel lasciare via libera alla nave. Anzi, si sono spostati solo alla vista dei carabinieri che stavano intervenendo su segnalazione del comandante del cargo che aveva il timore di investire qualcuno. Pur trovandosi i barchini in zona vietata, infatti, un eventuale avanzamento della nave avrebbe potuto rovesciare, anche solo per effetto delle onde, qualche barchino e per il comandante e la compagnia di navigazione, anche escludendo più gravi conseguenza, ci sarebbero stati dei fastidi burocratici non da poco. Forse anche la consapevolezza di questo scenario ha indotto i pescatori di branzini a non affrettarsi troppo. Ma quando si sono mossi i carabinieri, lo scenario è radicalmente cambiato, mettendo i pescatori di fronte al rischio concreto di essere sanzionati e di dover subire il sequestro degli attrezzi da pesca. Alla fine tutto è andato bene; il cargo è entrato in porto senza problemi e i pesatori di branzini, dopo il passaggio della nave, sono tornati ai loro posti per rimpolpare i propri e altrui cenoni delle feste.