​Protesta per i rumori, donna picchiata a sangue dal vicino di casa

Martedì 29 Settembre 2020
Protesta per i rumori, donna picchiata a sangue dal vicino di casa
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CHIOGGIA - Prima le ha messo le mani addosso, poi le ha lanciato contro una sedia. Ora la donna, che mostra vistose ecchimosi sullo zigomo e sulla fronte, ha di fronte a sé una ventina di giorni di convalescenza e, probabilmente, la prospettiva di un lungo periodo di paura per ciò che potrebbe accaderle in futuro. A darle conforto il sostegno ricevuto dai vicini e la denuncia che, comunque, lei ha sporto al Commissariato contro il suo aggressore, anche se, vista la prognosi, il fatto è perseguibile d'ufficio.

Il fatto, riportato dal blog Chioggia azzurra, è accaduto sabato mattina in una calle del centro storico, nelle vicinanze di Vigo. Lavori in corso e molto rumore in un'abitazione: colpi di martello, scarico di materiali, voci che parlano con toni molto alti. La donna, all'incirca quarantenne, di corporatura esile, abita in un appartamento accanto a quello in fase di ristrutturazione e patisce il disturbo. Si affaccia in strada per protestare con gli operai e interloquisce con il figlio del proprietario dello stabile. L'uomo, all'incirca cinquantenne, le chiede di scendere. Per comprendersi meglio, pensa lei.

E, invece, no. Non c'è stato nessun tentativo di comprensione, solo violenza. Forse sono corse altre parole, forse l'uomo era già infastidito da prima, forse era solo un prepotente: a quello che risulta dalla denuncia, ha afferrato la donna per i capelli e l'ha strattonata, sbattendola anche contro la porta dell'edificio. Poi, non ancora soddisfatto di aver dimostrato la sua forza, ha preso una sedia, lasciata in strada da qualcuno, e l'ha gettata addosso alla donna. Subito dopo, all'arrivo di un'amica della donna che, compreso l'accaduto, si era indignata per la violenza subita dalla prima, l'uomo stava per replicare l'aggressione nei confronti della seconda e solo l'intervento di alcuni vicini che avevano già assistito al precedente episodio, ha evitato che ci fosse una seconda vittima. Nel frattempo è arrivata anche la polizia di Stato, avvertita da qualcuno dei presenti, e gli agenti hanno imposto una pace forzata. Qui ha avuto la prognosi di 20 giorni, con la quale, lunedì mattina, si è recata in commissariato, insieme all'amica, per sporgere denuncia. Ora si trova nella difficile condizione di molte persone fragili: il suo aggressore con ogni probabilità, continua a frequentare la zona e lei potrebbe incontrarlo ad ogni uscita di casa e, visti i precedenti, potrebbe trattarsi di incontri poco piacevoli.
D.Deg.
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