CHIOGGIA - Si è temuto il peggio. Ieri pomeriggio. Non c’è nulla di peggio di un incendio seppur di sterpaglie che scoppia quando ci sono raffiche di vento violente e persistenti. L’allarme rosso alla centrale operativa del 115 è scattato alle 17 quando diverse chiamate di persone preoccupate segnalavano fiamme e fumo levarsi nel cielo dalle parti di Isola Verde. E la colonna di fumo denso e biancastro era visibile a parecchi chilometri di distanza. A bruciare, come detto, sono stati pezzi piuttosto estesi di terreno ricoperto di erbacce e rovi tra l’argine sinistro del Brenta e il lido Smeraldo. Immediato l’intervento dei pompieri che sanno quanto il fattore il tempo sia decisivo in circostanze come queste per gestire il rogo e circoscriverlo prima che possa assumere dimensioni tali da diventare incontrollabile. Notevole il dispiegamento di forze. Sul posto squadre inviate da Chioggia, Cavarzere e da Mestre con due autopompe, due autobotti, un modulo antincendio boschivo, 12 operatori e il supporto dell’elicottero Drago 81. Le operazioni di spegnimento sono state tutt’altro che facili: oltre 15 i lanci effettuati sulle fiamme dall’elicottero prima del rientro per il calare della sera. Da stabilire le cause che hanno scatenato l’enorme falò. L’emergenza è reintrata verso le 20.
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