Ex convento canossiano in vendita a un milione e 500mila euro: asta deserta

Lunedì 24 Giugno 2019 di Roberto Perini
Ex convento canossiano in vendita a un milione e 500mila euro: asta deserta
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CHIOGGIA - Sempre più incerto il futuro dell'ex convento di Santa Caterina, il cui nucleo originale risale al XIV secolo. Messo in vendita dall'istituto bancario che l'aveva acquisito in seguito alle disavventure della precedente proprietà, non ha trovato alcun acquirente. L'asta indetta il 19 aprile scorso è andata deserta. Evidentemente, i potenziali compratori non hanno ritenuto congruo l'importo a base d'asta: un milione 500mila euro per il convento e le ex scuole femminili annesse; 143mila euro per il coro adiacente la chiesa. Scontato, un nuovo tentativo di vendita con importi a base d'asta significativamente ribassati. La situazione la dice lunga sulle attuali tendenze del mercato immobiliare, passato dall'euforia alla depressione nell'arco degli ultimi 10 anni.
IL DECLINONel 2008, abbandonato definitivamente dalla Madri Canossiane, il grande, centralissio complesso religioso fu ben presto fatto oggetto di un Programma di riqualificazione urbanistica, edilizia ed ambientale (Piruea) nel pieno rispetto della Legge regionale 23 del 1999. Immediata la manifestazione d'interesse da parte di una cordata di imprenditori i quali, costituita una società immobiliare, ne avviarono la procedura d'acquisto. Pareva che tutto dovesse risolversi assai rapidamente quando, del tutto inattesi, emersero seri dubbi nel merito della proprietà, divenuta oggetto di contesa tra enti religiosi. Nonostante la dichiarata intenzione di pervenire a un accordo, le verifiche comportarono una perdita di tempo rivelatasi fatale. Si trattava di far chiarezza tra vecchi, contraddittori documenti. Un caso, dunque, in qualche modo affine a diversi altri recentemente emersi nel Clodiense.
LA CRISINel frattempo, era scoppiata la crisi. L'intervento edilizio avrebbe comportato l'investimento di una ventina di milioni. Troppi, considerato che la domanda di alloggi tendeva a ridursi al lumicino. La società privata, finita in serissime difficoltà, intendeva ristrutturare l'ex monastero dotato di due chiostri e altrettanti cortili, su una superficie di ben 5.500 metri quadrati, per ricavarne decine di appartamenti residenziali e turistici. Il valore dell'immobile, compreso tra le calli Santa Caterina e Forno Filippini, precipitava a causa della sopravvenuta decadenza del Piruea. Sta di fatto che, date le premesse, la riqualificazione dello storico complesso comprendente anche un piccolo teatro, dovrebbe comportare giocoforza un nuovo piano di riqualificazione, non più finalizzato quasi esclusivamente alla creazione di nuovi alloggi privati.
LA ROVINAProblema non di poco conto, qualora si consideri il fatto che la politica stenta a prendere atto del fatto che il monastero abbandonato, l'ex scuola elementare femminile e l'asilo infantile, le aule dove le suore insegnavano l'arte del ricamo alle ragazze chioggiotte, i dormitori e le celle rischiano d'andare in rovina. Alcuni elementi potrebbero già essere pericolanti. Òccupato da un altro ordine, il complesso religioso fu assegnato alle Canossiane nel 1855. Si stabilirono a Chioggia su richiesta della marchesa Maddalena di Canossa, in perfetto accordo col Vescovo. Il coro merita un capitolo a parte. Compreso nel convento, pertanto in vendita, si affaccia però sull'interno della chiesa, recentemente restituita all'antico splendore.
Roberto Perini
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