Chioggia, 60enne sale sul bus e picchia l'autista. Il conducente: «Avevo suonato il clacson alla figlia che non mi aveva dato la precedenza»

Lunedì 27 Febbraio 2023 di Diego Degan
Chioggia, 60enne prende a schiaffi e pugni l'autista del bus. Il conducente: «Avevo suonato il clacson alla figlia che non mi aveva dato la precedenza»

CHIOGGIA - «Hai fatto prendere paura a mia figlia». Sono state queste le parole con cui un uomo, dell'apparente età di circa 60 anni, ha apostrofato un autista della Linea 80 di Arriva Veneto, prima di prenderlo a schiaffi e pugni, mercoledì scorso, alla fermata di Piazza Europa, dove il bus si era appena fermato e prima ancora che l'autista riuscisse a scendere a terra.

Il fatto non si è risaputo immediatamente, ma è stato reso noto, alcuni giorni dopo, sul blog Chioggia Azzurra. L'aggressore era accompagnato da altre due persone, tra le quali, probabilmente, c'era la figlia "spaventata" che assisteva all'azione vendicativa del padre, non è chiaro con quale possibile soddisfazione. Il sessantenne, un chioggiotto a giudicare dall'inflessione con cui ha detto le sue poche parole, ha malmenato l'autista e, quindi, se n'è andato orgoglioso, probabilmente, di aver fatto valere le sue ragioni. Nessuno è intervenuto a difesa dell'autista, visto che la fermata di pazza Europa fa da capolinea della corsa e i passeggeri erano tutti scesi, immediatamente prima che salissero i tre individui, e si erano allontanati per proprio conto.

LA RICOSTRUZIONE

Ma cos'era stato a scatenare la rabbia dell'aggressore e lo spavento della figlia? Stando a quanto avrebbe riferito l'autista aggredito, pochi minuti prima, era stato lui, alla rotonda di Ridotto Madonna, a suonare il clacson per "avvisare" un'auto proveniente dalla Romea, che non gli aveva dato la precedenza, costringendolo a una brusca sterzata per evitare l'incidente. Il conducente del mezzo di Arriva Veneto aveva reagito d'istinto con quella strombazzata che sta a metà tra un richiamo all'attenzione e una parolaccia all'indirizzo di chi non rispetta le regole della strada. Questa reazione poteva essere, o meno, eccessiva, ma non avrebbe potuto giustificare, in alcun modo, l'aggressione subita. Invece, a quanto pare, lo spavento provato dalla figlia ha mandato in escandescenze il chioggiotto che ha seguito il bus fino alla stazione e lì ha compiuto la sua piccola vendetta privata. L'autista, originario di Mestre, è stato, quindi, costretto a recarsi in pronto soccorso a causa delle lesioni riportate durante l'aggressione che, comunque, sono state giudicate guaribili in pochi giorni. Visto che la prognosi, inferiore ai 20 giorni, non consente la procedibilità d'ufficio per la ricerca del colpevole, l'autista ha presentato denuncia presso le autorità competenti. Identificare l'aggressore (e chi lo ha spalleggiato moralmente) non dovrebbe essere impossibile, dato che i mezzi di Arriva Veneto sono dotati di un sistema di videosorveglianza sia interno che verso l'esterno e, pertanto, i tre personaggi potrebbero essere riconosciuti dalla riprese video. Non è la prima volta che gli autisti di mezzi di trasporto pubblico vengono minacciati o addirittura aggrediti. Tale situazione è motivo di preoccupazione per i sindacati e le istituzioni, che hanno già avviato delle iniziative per contrastare tale fenomeno e garantire la sicurezza dei lavoratori del settore.

Ultimo aggiornamento: 11:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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