Post anti-chemio sui social, bufera sull'assessore Zaccariotto

Domenica 15 Settembre 2019 di Angela Pederiva
Pazienti curati
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È sabato pomeriggio, quando Francesca Zaccariotto condivide sul proprio profilo Facebook un articolo tratto da un sito web, dal titolo: «La chemioterapia non funziona, arriva la conferma dell’Oms». L’assessore comunale di Venezia, già presidente della Provincia e sindaco di San Donà di Piave, accompagna il post con due parole e una manciata di puntini: «... vero o...». Il dubbio resta, la bufera scoppia, dal momento che diversi utenti attaccano l’amministratrice per la scelta di rilanciare pubblicamente affermazioni prive di validazione scientifica, ma lei difende il proprio gesto: «Riportare un testo non significa essere d’accordo, ho solo voluto invitare tutti ad essere prudenti in Rete e alimentare il dibattito su un tema delicato».
 

BOTTA E RISPOSTA
Obiettivo centrato, a giudicare dal botta e risposta seguito alla condivisione della pagina di Essere-informati.it, sito citato da Bufale.net nella lista nera del web alla voce “Aggregatori di notizie, copia incollatori, senza alcuna verifica dei fatti e titoli accattivanti per attrarre il lettore”. Il testo in questione sostiene la presunta inefficacia ed anzi pericolosità dei farmaci chemioterapici nella cura del cancro, proponendo in alternativa un metodo basato su «materia, energia e spirito». Parte la discussione. Scrive Alfredo Bigaglia: «Come l’insulina per il diabete, è da molto tempo che ci sono affermazioni contrastanti. L’industria farmaceutica non lo direbbe certo». Replica Zaccariotto, assessore ai Lavori Pubblici: «Il tema della salute va trattato con le pinze. C’è gente che sta male, che muore. Sono perplessa quando leggo certe notizie e mi chiedo... sarà vero?... Illudere o incutere paure è sempre pericoloso». Proprio per questo, altri utenti criticano però la sua iniziativa. Come Silvio Soldati: «Fai bene a chiederti se sia vero! Basta guardare le fonti: l’unica pubblicata su una rivista scientifica e quindi l’unica con un minimo di valore, parla di uno studio su 22 pazienti...». Attacca Nicola Napoletano: «Ma possibile, mi chiedo che una persona plurilaureata, con ruoli meritatamente così rilevanti per la società come Francesca, non possa andare a cercare sul sito dell’Oms per verificare che questa è una pericolosissima disinformazione? Non ho parole. Non lo avrei mai pensato possibile». Concorda Gianluca Vidal: «Francesca ma secondo te... Un sito che si chiama “essere-informati” che dà come cure, tra l’altro, ascoltare il cosmo o le vibrazioni dell’ambiente può essere serio?». Incalza Jacopo Corò: «Cancella questo post vergognoso per rispetto nei confronti dei malati di cancro e dei loro famigliari. Chi inventa certe bufale è un criminale, ma chi le diffonde è da meno?».
LA DIFESA
Zaccariotto, esponente di centrodestra, scatta in difesa: «Ho condiviso un post su Facebook, ma questo non significa che condivida quello che c’è scritto. Non ho fatto commenti di sostegno, ho scritto anzi che bisogna stare attenti. Non sono né un medico, né un tecnico, ma una cittadina e come tale credo interessi a me, come a molti altri, aprire un dibattito che fornisca più informazioni possibili. La chemio? Ognuno decide per sé. Personalmente credo che l’essere umano abbia il diritto di aggrapparsi a qualunque speranza, anche al di là della scienza». Parole che promettono di far discutere ben più del tweet con cui il sindaco Luigi Brugnaro, un mese fa, aveva condiviso le foto della Terra scattate da una fantomatica missione spaziale: quella patacca scatenò la burla, ma qui c’è di mezzo la salute.
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Ultimo aggiornamento: 12:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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