VENEZIA - «Il mio problema, oggi, è la sopravvivenza. Comincerò ad andare in giro a bussare alle porte. Mi adatto a fare qualsiasi cosa, ma ho bisogno di lavorare. Per cui se mi si chiede come mi sento adesso che mi hanno ridato il passaporto e sono libero, dico che non lo so, ho altri problemi». Così Renato Chisso che ieri mattina, accompagnato dal suo legale, l'avvocato Antonio Forza, si è presentato dai carabinieri di Favaro Veneto per ritirare il decreto che lo scarcera definitivamente. Pena scontata, libero cittadino. Poi l'ex assessore alle Infrastrutture della Regione Veneto è tornato a casa in via Col San Martino, in una villetta operaia senza pretese: «L'ha costruita mio padre, ferroviere, aiutato da parenti e amici...»...
Hai scelto di non accettare i cookie
La pubblicità personalizzata è un modo per supportare il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirti ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, ci aiuterai a fornire una informazione aggiornata ed autorevole.
In ogni momento puoi modificare le tue scelte tramite il link "preferenze cookie".