Ristori come briciole e bollette non pagate: staccati luce e gas al Centro sportivo Trigonos

Venerdì 30 Aprile 2021 di Nicola De Rossi
Ristori come briciole e bollette non pagate: staccati luce e gas al Centro sportivo Trigonos

MARTELLAGO (VENEZIA) - I ristori? Al massimo quegli degli integratori sportivi. Sono ridotti alla canna nel gas, nel vero senso della parola, al centro Trigonos, non una palestrina ma un polo sportivo di punta del territorio e, prima della mazzata del Covid, gettonatissimo. La struttura che sorge e che opera da anni in via Toniolo, nella zona artigianale di Maerne di Martellago, in epoca ante Covid contava circa 900 fruitori, ci lavorano a tempo pieno una ventina di istruttori.

E, proprio adesso che si avvicinerebbe la data di riapertura anche degli spazi interni annunciata per il primo di giugno, il fornitore, Ascopiave, ha staccato la corrente elettrica e il gas. Per morosità.

Bollette non pagate


Il centro Trigonos è una potenza del settore, che dispone nei suoi tremila metri quadrati di palestra attrezzata con macchine Technogym, due sale corsi per il fitness (pilates, yoga, posturale, body tonic e quant'altro), piscina (anche qui con tutti i corsi possibili) e centro benessere. Su tutto questo, però, come per le altre realtà sportive si è abbattuta la pandemia con la relativa, pesantissima crisi. «Le bollette non pagate? Il fatto è che siamo chiusi dallo scorso ottobre - spiega Consuelo Zopegni, una dei quattro soci della società proprietaria del Trigonos -. Abbiamo dovuto mantenere attive le utenze, perché le pompe della piscina e gli altri impianti devono comunque restare in funzione e perché, come tante altre realtà simili alla nostra, abbiamo cercato di sopperire con le lezioni on line: adesso abbiamo ripreso anche a proporre alcune attività nelle terrazze esterne. Ma siamo arrivati al punto che non abbiamo proprio più liquidità. Abbiamo chiesto al fornitore di venirci incontro, di poter rateizzare le fatture, ma non c'è stato verso. Le banche, d'altra parte, prestiti non te ne concedono. Tra un mese potremmo riaprire anche le sale interne, ma non abbiamo i soldi».

Ristori? Briciole


Quello che però più di tutto non va già alla titolare è che «tutti continuano a dirci: ma non avete i ristori dello Stato? Perché noi, che facciamo la fame da sei mesi, li abbiamo ricevuti con il precedente esecutivo, ma con il governo Draghi non abbiamo visto e non vedremo niente». I sostegni economici, lamenta la contitolare dell'attività, «sono stati infatti previsti soltanto per le srl commerciali. Per le srl sportive, come la nostra, e per le associazioni sportive dilettantistiche che pure gestiscono la maggior parte degli impianti in Italia, e che ne avrebbero più bisogno, zero assoluto». Consuelo Zopegni parla di incomprensibile ingiustizia: «Mi chiedo se questo Governo, che infatti non ha nominato un ministro allo Sport, abbia veramente a cuore le realtà sportive, chi ci lavora e chi ne usufruisce. I fornitori e i nostri clienti devono sapere come stanno veramente le cose, e la nostra situazione».

La riapertura del Centro Trigonos


Dal Centro Trigonos comunque non intendono arrendersi. «Essere riusciti a resistere fino a qui è un miracolo, non possiamo mollare proprio adesso: faremo di tutto e anche l'impossibile per arrivare pronti a giugno» promette agli sportivi la contitolare. «Pur sapendo perfettamente - conclude - che anche la ripartenza sarà in salita. Noi non siamo come parrucchieri o pubblici esercizi che riprenderanno a guadagnare da subito: dobbiamo far recuperare gli abbonamenti ai nostri utenti. Nei primi mesi di soldi ne vedremo sempre molto pochi».

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Ultimo aggiornamento: 17:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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