Il centro islamico nell'ex supermercato di via Piave, appena aperto ed è già affollato

Lunedì 8 Maggio 2023 di Fulvio Fenzo
Centro islamico di preghiera in via Piave

MESTRE -  L'appuntamento è per oggi pomeriggio, alle 18 nella sede di corso del Popolo dello studio dell'amministratore condominiale Antonino Paladino. Qui i residenti e i proprietari dei 65 appartamenti del palazzo di via Piave 17, all'angolo con via De Amicis, faranno il punto sul centro culturale islamico aperto al piano terra del loro condominio, negli 800 metri quadri dell'ex supermercato Pam rimasti per anni (parecchi anni) abbandonati.

E dove, ormai da giorni, la comunità bengalese si ritrova a pregare nonostante i locali siano ancora spogli e da sistemare.

«SONO SEMPRE DI PIÚ»
All'appuntamento di oggi pomeriggio è atteso anche il proprietario (italiano, che non ha nulla a che fare con l'ex supermercato) che ha dato in affitto il piano terra alla comunità islamica bengalese che ha dichiarato di voler aprire - anche se di fatto lo ha già aperto - un centro di preghiera. Praticamente dalla fine del Ramadan nei locali è iniziata la "processione" dei fedeli in più ore del giorno, ma da quando il caso della "moschea di via Piave" è stato segnalato dai residenti della zona al Gazzettino, la presenza degli islamici si sarebbe moltiplicata in maniera esponenziale. «In certi orari arrivano a decine, lasciando le biciclette sul marciapiede tanto che si fa perfino fatica a passare - raccontano dal condominio -. Alcuni si portano in spalla un tappeto, si tolgono le scarpe lasciandole all'ingresso affacciato su via Piave, entrano e si mettono a pregare. Quando sono in tanti diventa già un problema, ma è ancora peggio di sera perché, nonostante abbiano detto di chiudere alle 21, noi li sentiamo anche ben oltre le 22».

IL CARTELLO
Del resto in città sono già comparse le indicazioni del nuovo Centro di preghiera islamico, come nel manifesto affisso tra via Querini e via Dante che riporta la foto dell'esterno dell'ex supermercato ed alcune scritte in bengalese che finiscono con "via Piave 17 Mestre". Scritte che, tradotte, precisano che quella è "la posizione della nostra nuova madrasa". E una madrasa è l'istituto d'istruzione media e superiore per le scienze giuridico-religiose musulmane, nelle quali cioè si insegna il Corano.
«Le attività che svolgeremo sono in linea con la destinazione d'uso del locale. Si andrà dalla preghiera, agli incontri con la comunità fino a una sorta di doposcuola per i bambini che devono imparare» aveva detto nei giorni scorsi Somrat Abdullah, 27enne di origine bengalese, responsabile del nuovo centro islamico di via Piave che venerdì ha incontrato personalmente l'amministratore condominiale Paladino, sostenendo che queste attività non sono in conflitto con la destinazione commerciale dell'ex supermercato, come di fatto appare ormai evidente anche in base alla giurisprudenza su casi analoghi avvenuti anche a Mestre. Amministratore e abitanti, però, sembrano intenzionati ad andare a fondo, e c'è già chi chiama in causa il Comune che, finora, non è intervenuto sulla vicenda.

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Ultimo aggiornamento: 17:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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