Commerciante in ginocchio: gli incendiano il bar ma l'assicurazione non lo paga

Venerdì 26 Luglio 2019
Cavarzere. Commerciante in ginocchio: gli incendiano il bar ma l'assicurazione non lo paga
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CAVARZERE - Gli bruciano il locale, che è assicurato contro gli incendi, ma l’assicurazione non intende risarcirlo: la sua polizza non copre il rischio per le strutture in legno, come la sua. Il gestore ha pagato le rate del premio alla compagnia assicurativa, UnipolSai (1200 euro l’anno), in buona sostanza per nulla.

L'INCENDIO DOLOSO DEL BAR
Protagonista della vicenda Graziano Quagliato e la sua famiglia, che gestivano a Cavarzere, dove risiedono, il noto bar “Alla Baita”, in località Braghetta, e che un anno fa sono stati messi in ginocchio dal rogo con dolo del loro esercizio. Un episodio grave, quello accaduto nella notte del primoluglio 2018, sulla cui matrice dolosa non vi sono dubbi: i carabinieri del luogo hanno rinvenuto bottigliette di plastica con residui di liquido infiammabile, un rampinoguanti, l’hard disk del sistema di video sorveglianza distrutto.

I SABOTAGGI E IL PRECEDENTE
Un quadro reso ancora più inquietante dall’escalation criminosa di cui i titolari del locale sono stati oggetto e regolarmente denunciata agli inquirenti: appena tre mesi prima, il 29 marzo 2018, era stato commesso un atto fotocopia, cui vanno aggiunte altre azioni vandaliche e di “sabotaggio” subite nei mesi precedenti. Con il primo rogo i danni erano rimasti contenuti e l’attività aveva potuto continuare; il secondo tentativo, invece, ha raggiunto lo scopo dei suoi autori devastando il locale che, trovandosi lungo il canale Gorzone, in area demaniale, era costituito da strutture in legno. Sull’incendio la Procura di Venezia, con ilPubblico Ministero dott.ssa Elisabetta Spigarelli, ha aperto un procedimento penale contro ignoti di cui sono ancora in corso le indagini preliminari. Il locale, posto subito sotto sequestro, è stato dissequestrato dall’autorità giudiziaria con provvedimento del 29 novembre 2018, ma i danni riportati sono ingenti, alla struttura e alle attrezzature, distrutte dalle fiamme.

LA DECISIONE: ASSICURIAMOCI
I Quagliato vorrebbero riprendere l’attività e ne avrebbero anche tutti i diritti e le possibilità: dopo il primo incendio di marzo, infatti, avevano provvidenzialmente deciso di assicurare il loro esercizio rivolgendosi a un assicuratore che conoscevano, essendo stato anche loro cliente al bar, e che non era un semplice intermediario in proprio ma un agente UnipolSai. Il quale ha proposto e fatto sottoscrivere loro la polizza Unipolsai “Commercio & Servizi”, che costa 1.193,76 euro annui: premio regolarmente saldato.

CENTOMILA EURO DI DANNI
I titolari del locale, per essere seguiti nel complesso iter risarcitorio, attraverso il il consulente personale Diego Tiso, si sono quindi affidati a Studio 3A-Valore S.p.A. Attraverso il proprio servizio peritale, Studio 3A ha subito proceduto alla stima del danno, di oltre centomila euro: un’ingente cifra su cui non vi è discussione, perché anche i periti di controparte della compagnia sono pervenuti alla stessa quantificazione e, detraendo franchigie, scoperti e stato di usura, è stato raggiunto un reciproco accordo sul quantum dell’indennizzo, con cui i gestori potrebbero ripartire.

Quando però si è trattato di incassare, ecco la “doccia fredda”. UnipolSai ha risposto picche a tutte le richieste, obiettando che nella polizza è esclusa la copertura della garanzia per le strutture lignee. Non solo. La compagnia ha imputato al proprio assicurato di aver fornito “dichiarazioni risultate inesatte in sede di conclusione del contratto, generando una rappresentazione non veritiera del rischio stesso”.
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