Orrore in casa di riposo, altre cinque morti sospette. Le indagini della Procura

Venerdì 5 Maggio 2023 di Nicola Munaro
SAN DONA' DI PIAVE La casa di riposo "Monumento ai Caduti"

SAN DONÀ - Ci sono altri cinque anziani morti alla Monumento ai Caduti sui quali la Procura ora vuole vederci chiaro. La miccia l’hanno accesa i parenti, dopo che gli arresti di quattro operatori socio-sanitari a metà marzo avevano acceso un faro sui maltrattamenti degli ospiti del reparto Viola della casa di riposo. La decisione della Procura di conferire l’autopsia per la morte di un’anziana e il sospetto che le violenze subite possano avere a che fare con le sue ultime ore, hanno scatenato le paure di tanti figli i cui genitori sono spirati su un letto del reparto Viola.
 

NUOVI ACCERTAMENTI
Per questo il sostituto procuratore Andrea Petroni ha incaricato la stessa dottoressa che sta svolgendo l’autopsia di fare una ricognizione sulle cartelle cliniche di cinque anziani deceduti, per verificare se ci possano essere collegamenti tra i maltrattamenti portati avanti dai quattro Oss e il quadro clinico dei cinque residenti della struttura. Soprattutto se ci siano ecchimosi o fratture segnalate in cartella e inspiegabili con la loro normale degenza in Rsa. E ci sarebbero un’altra decina di famiglie pronte a portare in Procura, per mano dell’avvocato Luca Pavanetto, i casi dei loro anziani, per chiedere accertamenti.
 

AL PALAZZACCIO
Nei giorni scorsi intanto gli avvocati Alberto Zannier, Marco Zampini, Francesco Pavan e Roberto Zanata, legali dei quattro Oss arrestati, hanno depositato il ricorso in Cassazione contro la decisione del Riesame che aveva respinto le richieste di scarcerazione. Per i giudici cautelari di Venezia i quattro - Fabio Danieli, 47 anni, e Maria Grazia Badalamenti, 62 anni, coppia nel lavoro e nella vita (entrambi in carcere); Anna Pollazzon, 60 anni, e Margie Rosiglioni, 66 anni, (entrambe ai domiciliari) - non possono tornare in libertà in quanto “una volta avuta l’occasione” potrebbero ricascarci e maltrattare gli anziani a loro affidati, facendosi assumere anche da privati, anche in nero. Danieli e Badalamenti “hanno dimostrato - si legge nelle motivazioni del Riesame - assoluto disprezzo per l’incolumità dei degenti ma anche spiccato sadismo” condito dalla “lucida volontà di riservare alle vittime un trattamento che le privasse di qualsivoglia dignità”. I due erano poi convinti di essere impuniti data l’arroganza con cui trattavano i colleghi che “non avevano mai osato denunciare” per il carattere “irascibile. C’è il pericolo concreto che possano ancora adesso esercitare indebite pressioni sui colleghi affinché non riferiscano o sminuiscano le condotte” di cui erano venuti a conoscenza.
 

GLI ABUSI SESSUALI 
Nell’inchiesta anche Davide Barresi, arrestato a novembre 2022 dopo che le telecamere installate dai carabinieri lo hanno ripreso mentre violentava tre anziane: per lui - difeso dagli avvocati Giorgio e Luca Pietramala - la Procura sta predisponendo un giudizio immediato in merito a quei fatti. 
 

Ultimo aggiornamento: 6 Maggio, 10:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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