VENEZIA Mentre Venezia è in subbuglio per la vendita della Casa dei Tre Oci, la Fondazione di Venezia annuncia la volontà di alienare anche la sede centrale sul Rio Nuovo e una parte del complesso M9.
Casa dei tre Oci
A spiegare le decisioni del Consiglio generale della Fondazione è Emanuela Bassetti, presidente e amministratore delegato di Civita Tre Venezie, la società che gestisce la Casa dei Tre Oci, e membro del consiglio generale della Fondazione di Venezia. «In Consiglio è emerso che il patrimonio è concentrato in maniera macroscopica nell'immobiliare che non dà reddito e si è data perciò la disponibilità a dismettere tutto o parte del patrimonio immobiliare spiega Bassetti -.
Le proteste
Contro la cessione della Casa dei Tre Oci il centro culturale Renato Nardi fa un appello: «Questa scelta che vorrebbe fare la fondazione Venezia va fermata afferma il presidente Gigi Giordani -. La Giudecca perderebbe un luogo di alta qualità culturale. Facciamo appello al presidente Bugliesi di tener conto che l'isola non può essere dimenticata». Parere assolutamente contrario alla vendita anche da Venessia.com, pronta ad attivare la cittadinanza con una raccolta firme e una protesta pacifica. «La Casa dei Tre Oci spiega Manuel Tiffi - è un vero punto di riferimento culturale e artistico della città oltre che una vera opera d'arte a cui i veneziani non vogliono rinunciare». Infine Giorgio Dodi, segretario del PD comunale, giudica la vendita del patrimonio immobiliare della Fondazione non opportuna. «In caso di necessaria vendita afferma - riteniamo che la Casa dei Tre Oci alla Giudecca, che ha caratteristiche uniche nella proposta culturale cittadina, debba essere vincolata ad uso espositivo e che la sede della Fondazione sul rio Novo debba essere vincolata ad uso residenziale oppure direzionale e di servizio e non diventi l'ennesima struttura alberghiera».