Carriera Alias, Fdi prende le distanze dalla lettera inviata al liceo: «Iniziativa personale di 2 consiglieri». Meloni: «Non lo sapevo»

Martedì 4 Aprile 2023 di Alice Carlon (ha collaborato Filomena Spolaor)
Carriera Alias, Fdi prende le distanze dalla lettera inviata al liceo: «Iniziativa personale di 2 consiglieri». Meloni: «Non lo sapevo»

VENEZIA - «Un'iniziativa di tipo personale, non concordata né con i dirigenti locali, tanto meno con quelli nazionali di Fratelli d'Italia. Al di là delle legittime diverse opinioni su questioni così complicate e delicate, i partiti non devono intervenire sulle decisioni delle scuole». È quanto dice Paola Frassinetti, sottosegretario all'Istruzione ed al Merito in relazione alla lettera inviata da due consiglieri di municipalità di Fratelli d'Italia (Anita Menegatto e Andrea Barbini) al liceo Marco Polo, per chiedere all'istituto di revocare la decisione di riconoscere il diritto al cambio di nome negli atti della scuola a studenti che cambiano sesso. Paola Frassinetti è di Fratelli d'Italia e chiude così la polemica, dopo che nel partito si era aperta una inchiesta interna per capire se i vertici locali avessero avvallato quella lettera, spedita al Marco Polo col logo ufficiale. E dopo che la premier Giorgia Meloni da Verona aveva liquidato il caso dicendo di non esserne stata conoscenza.

Le reazioni

Una presa di posizione richiesta da partiti e movimenti di centrosinistra e legati al mondo dei diritti Lgbtp+.
Poche ore prima, il senatore e segretario regionale del Pd, Andrea Martella aveva presentato un'interrogazione al ministro dell'istruzione Giuseppe Valditara per chiedere quali iniziative intenda assumere per difendere il principio dell'autonomia scolastica del Liceo Marco Polo: «Ho inoltre chiesto se il ministro non ritenga di dover stigmatizzare le azioni poste in essere da parte di movimenti e forze politiche nei confronti della dirigente scolastica - aveva spiegato Martella - rispetto a strumenti come la carriera alias attivabili a tutela di persone e famiglie che ne hanno fatto o intendono farne richiesta.

Riteniamo che le iniziative mosse nei confronti del liceo Marco Polo siano davvero gravi e motivate solo da ragioni ideologiche. La scuola intesa come comunità di persone deve essere messa al riparo da forme di strumentalizzazioni come quelle a cui stiamo assistendo».

Solidarietà alla dirigente del Marco Polo e condanna nei confronti della lettera arriva anche dalla Municipalità di Venezia, Murano e Burano con i capogruppo Pd, Verde Progressista e "Venezia è tua".
Tra le reazioni, ancora, la Cgil di Venezia attacca direttamente il senatore Fdi Raffaele Speranzon per le sue dichiarazioni sulla stampa: «Ancor più grave è l'atteggiamento transfobico del senatore Speranzon che descrive il non riconoscersi nel proprio genere biologico come un vizio di una società incontentabile. Si può davvero paragonare la messa in discussione della propria identità, processo spesso difficile per un'adolescente, con l'andare a bere una birra?». E per la Rete degli studenti medi del Veneto, la lettera di Fdi «è l'ennesima strumentalizzazione». Per l'associazione veneziana Fondamenta Queer, la carriera alias «è anche uno strumento vitale per evitare l'abbandono scolastico da parte delle studentesse e degli studenti transgender».
Anche un istituto di Mestre ha avuto un caso che rientrava come profilo di "Carriera Alias".

«L'anno scorso su sollecitazione dei genitori di uno studente che voleva cambiare il suo nome anagrafico con quello dal lui scelto racconta un rappresentante dei docenti della scuola si è presentata la necessità di attivare un regolamento "alias", che era già stato approvato in altre scuole. La famiglia ci ha posto alcune problematiche ed è intervenuto lo psicologo dell'istituto». Si è trattato di una normativa, che il consiglio dei docenti ha discusso nel corso di due sedute prima dell'approvazione. «Ma non è mai stato applicato precisa il docente perché lo studente si è ritirato dopo cinque mesi e ha cambiato scuola. Quest'anno non c'è nessun caso e ci siamo posti il problema se quel regolamento sia ancora attivo. Momentaneamente il Consiglio d'Istituto ha deciso di congelare tutto»
. E su quanto accaduto al liceo Marco Polo il rappresentante dei docenti è convinto che sia necessario "valutare caso per caso, capire se lo studente riesce a inserirsi nella classe oppure no, ed essendo coinvolti studenti minorenni confrontarsi con le famiglie".

Dall'ufficio scolastico provinciale infine fanno sapere che non rientra tra le proprio competenze istituzionali quella di raccogliere i dati sulle scuole che hanno avviato il percorso, restando la questione di competenza esclusiva delle singole istituzioni scolastiche autonome. Ho sentito il Luzzatti di Mestre.

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