Caro-energia, hotel chiusi in anticipo: a Jesolo vanno a casa mille stagionali

Venerdì 30 Settembre 2022 di Giuseppe Babbo
I lavoratori stagionali, "invisibili" anche a tutti gli aiuti e alle misure di sostegno dello Stato
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JESOLO - Il caro bollette ferma il lavoro stagionale. Altro che destagionalizzazione: il salasso energetico fa chiudere hotel, ristoranti e negozi, interrompendo in anticipo anche i contratti di lavoro. A lanciare l’allarme è ancora una volta Hellen Grendene, la portavoce degli “invisibili”, i lavatori impiegati nelle attività turistiche ma per molto tempo esclusi da bonus e agevolazioni, soprattutto nei momenti più duri della pandemia.


SENZA AIUTI
Archiviato, almeno per ora, il periodo delle chiusure imposte dal Covid, per molti la speranza di una stagione davvero lunga, almeno fino a novembre inoltrato, si è vanificata con l’arrivo delle bollette energetiche, perché a fronte di rincari medi, rispetto al 2021, compresi tra il 200% e il 300%, fino anche a punte del 600%, ci sono attività che hanno deciso di chiudere in anticipo, interrompendo anche i contratti di lavoro. Addirittura ci sono strutture che hanno rinunciato ad accogliere gruppi organizzati il cui arrivo era previsto per ottobre, preferendo chiudere l’attività per evitare di vanificare il guadagno dei mesi scorsi.

E lo stesso sta accadendo per ristoranti, bar, negozi e altri locali, con un effetto a catena che rischia di travolgere l’intero indotto legato al mondo del turismo.


LA PORTAVOCE
«È una situazione che sta peggiorando giorno dopo giorno – dice la portavoce degli “invisibili” – e che rischia di assumere contorni drammatici. Stiamo parlando di lavoratori adulti, padri e madri di centinaia di famiglie, che dopo due anni pesantissimi ora avevano la speranza di una stagione davvero lunga, in molti casi fino a novembre, ma per alcuni addirittura per tutto il mese di dicembre, che avrebbe permesso di risollevare situazioni davvero difficili. Purtroppo il caro energia ha complicato tutto nuovamente, sembra quasi essere tornati indietro di due anni, anche perché la paura non manca nemmeno per la prossima primavera: a marzo che tipo di partenza ci sarà...?»


PROSPETTIVE DIFFICILI
La prospettiva, dunque, per ora è quella di un inverno pesantissimo, sulla scia degli ultimi due, con una situazione che rischia di coinvolgere almeno un migliaio di persone solo in città. «Abbiamo avviato un monitoraggio – prosegue Grendene – I numeri rischiano di essere pesanti: in ogni famiglia c’è almeno una persona che si trova in questa situazione, peggio ancora se il turismo è l’unica fonte di guadagno o ci sono famigliari in cassa integrazione, situazione non così anomala per chi lavora nelle fabbriche». Ed è per questo che viene lanciato un appello al mondo delle istituzioni, Comune compreso. «Non dimenticateci – conclude la portavoce degli “Invisibili” – Servono fondi per aiutare le famiglie a pagare le bollette, ma anche i mutui e la spesa. Fare affidamento sulla sola stagione ormai non basta più e anche la Naspi copre solo alcuni dei mesi». Per contro, va registrato lo sforzo che molte strutture stanno facendo per rimanere aperte o restare operative fino al periodo concordato. «Se ci sono attività che hanno chiuso in anticipo – dice Pierfrancesco Contarini – ce se sono tante altre che sono ancora operative, ma non mancano nemmeno quelle che hanno chiuso alla data prevista, nonostante rincari e difficoltà: è un impegno che va sottolineato».

Ultimo aggiornamento: 15:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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