Venezia sfida il caro-bollette, rincari di 6-8 milioni. Brugnaro: «L'energia ce la produciamo da soli con il fotovoltaico»

Sabato 8 Ottobre 2022 di Alberto Francesconi
Venezia sfida il caro-bollette, rincari di 6-8 milioni. Brugnaro: «L'energia ce la produciamo da soli con il fotovoltaico»
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VENEZIA - Il presente non crea problemi: con un utile di 4,7 milioni di euro la Città Metropolitana ha chiuso ieri il bilancio consolidato 2021 con un risultato di gestione positivo per 2,6 milioni, nonostante il ripiano dei costi patiti dal gruppo Avm a causa della pandemia. A preoccupare semmai è il futuro, con la previsione di un rincaro dei costi energetici che peserà per 6-8 milioni sul bilancio dell'ente.

«L'energia autoprodotta con il fotovoltaico»

Quanto basta per indurre il sindaco metropolitano Luigi Brugnaro a studiare un piano per far fronte all'impennata dei costi per riscaldare e illuminare scuole, palestre e uffici. «Il monitoraggio è continuo - ha spiegato Brugnaro aprendo ieri il Consiglio metropolitano che ha approvato il bilancio con 10 voti favorevoli e 5 astenuti - anche se ci siamo messi in sicurezza facendo un po' di scostamenti» nei conti. L'idea però è di autoprodurre l'energia elettrica grazie ai pannelli installati sui tetti degli immobili di proprietà. Ma non solo: l'idea di Brugnaro è di chiedere al futuro Governo una revisione dei regolamenti sulla cessione di energia elettrica, con la possibilità di riutilizzarla senza costi dove serve. «Potremmo concentrare la produzione in un'area di proprietà - ha spiegato Brugnaro - o acquisirne una nuova per realizzare un parco fotovoltaico».

Con la possibilità di concentrarvi la produzione di energia elettrica da immettere in rete per poi utilizzarla senza ulteriori costi nelle sedi di proprietà. Una possibilità al momento non prevista dalle norme che regolano i rapporti fra i proprietari di pannelli fotovoltaici e il Servizio elettrico nazionale.

Per il momento la Città Metropolitana conta di sopperire agli aumenti all'orizzonte con le risorse proprie. Il bilancio consolidato approvato ieri presenta un indebitamento pari a zero - unico caso fra le città metropolitane italiane - e un miglioramento della gestione finanziaria. Fra le società partecipate Avm, Atvo, Venis e San Servolo servizi, quest'ultima ha visto migliorare la propria situazione finanziaria, che deriva dal mancato utilizzo della sede a causa del lockdown. Complessivamente le partecipate chiudono con un utile di un milione 47mila euro (lo scorso anno era di 233mila euro), mentre la Città Metropolitana vanta investimenti in atto per 41,5 milioni. Una crescita esponenziale rispetto ai 7,5 milioni del 2017, frutto dei trasferimenti statali e delle somme derivanti dai progetti approvati dal piano nazionale di ripresa e resilienza.
 

Ultimo aggiornamento: 17:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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