Caro-bollette, negozio al buio per risparmiare: «Luci accese solo con i clienti»

Venerdì 18 Marzo 2022 di Mauro De Lazzari
Il negozio di Lorenzo Buoso

MESTRE - Come si può fare fronte al caro bollette? Al netto delle inevitabili imprecazioni qualche escamotage bisogna pur trovarlo se si vuole continuare ad andare avanti. A Lorenzo Buoso e a sua sorella Cristina, titolari dei negozi di abbigliamento “XXXL Taglie forti” di via Forte Marghera a Mestre e di via Argentina a Musile di Piave, la fantasia di certo non manca, visto che per contenere il salasso dovuto al costo dell’energia elettrica hanno messo in atto una trovata originale, ovvero tenere spente le luci all’interno delle loro due attività per accenderle solo nel momento in cui entra un cliente per fare acquisti. In altre parole, come “capitalizzare” i tempi morti.
 

AVVISO AI CLIENTI
Naturalmente, per ovviare al fatto che la mancanza di luce potrebbe far pensare che i negozi siano chiusi, i fratelli Buoso hanno affisso dei grandi cartelli sulle vetrine che spiegano ai clienti il motivo della loro scelta. Si legge, infatti: «Il negozio è aperto. Le luci sono spente a causa di un rialzo del 300%. Le accendiamo quando entrate per fare acquisti. Grazie Governo». «È una decisione che abbiamo preso perché in qualche modo dobbiamo pur difenderci – spiega Lorenzo. L’aumento spropositato del costo dell’energia elettrica, e non di meno quello del gas, ci sta mettendo letteralmente in ginocchio. Basti pensare che se prima pagavamo una bolletta che si aggirava tra 280 e 300 euro, ora per il medesimo consumo di kilowatt dobbiamo sborsare quasi mille euro.

Diteci come possiamo continuare in questo modo. Di questo passo non ci resterà che chiudere».


Tra l’altro Lorenzo Buoso, fino a qualche mese fa, era proprietario del noto ristorante “Dammi il cinque” di Marcon. Attività che a causa delle chiusure dovute alla pandemia ha registrato una forte flessione in termini di incassi inducendolo, seppure a malincuore, a cedere, o meglio a “svendere” come dice lui, l’attività. «Non so quanti esercizi riusciranno ad andare avanti in queste condizioni – continua Buoso. Con molti altri titolari di negozi e aziende ci sentiamo di continuo e vi assicuro che le nostre conversazioni sui costi di gestione si trasformano sistematicamente in “pianti” corali. Un mio amico che ha un ristorante lungo il Terraglio mi diceva che la bolletta di duemila euro che pagava prima è ora lievitata a seimila euro. Per il momento – conclude - ci stiamo limitando a chiudere le luci e sono sicuro che molti altri commercianti seguiranno nei prossimi giorni il mio esempio pur di risparmiare qualcosa, ma temo che se la situazione non cambierà diventerà inevitabile la chiusura pure delle serrande».

Ultimo aggiornamento: 16:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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