Caro affitti per gli studenti a Venezia, i genitori della cafoscarina Elena: «Volevano 900 euro al mese per una camera. Abbiamo comprato casa»

Giovedì 18 Maggio 2023 di Raffaella Vittadello
Caro affitti per gli studenti, i genitori della cafoscarina Elena: «Volevano 900 euro al mese per una camera. Abbiamo comprato casa»

VENEZIA - «La stanza per nostra figlia, tra l'affitto della residenza universitaria e le spese per venirla a trovare dalla Liguria ci sarebbe costata tra i 13 e i 15 mila euro all'anno. Meglio acquistare casa, abbiamo appena firmato il preliminare per un appartamento in centro storico».
A parlare così sono i genitori di Elena, studentessa di lingue a Ca' Foscari che sta per concludere il primo anno di esperienza universitaria, con tutti gli esami in regola sul suo libretto.

Si è diplomata l'anno scorso e ha espresso subito il desiderio di una stanza per conto proprio, a Venezia. Scelta avvallata dai genitori, che hanno optato per la Residenza Santa Marta, giudicata un posto sicuro dove far stare la propria ragazza.

La storia

«Ci eravamo informati sulle varie possibilità e i prezzi proposti erano più bassi al campus di San Giobbe, ma non c'era disponibilità. Erano in linea con quelli di Santa Marta, ma poi quelli di Santa Marta sono aumentati, per via del caro bollette. E ci siamo trovati di fronte alla scelta tra camere tra 700 (considerata economy), 800 e 900 euro mensili. A nostra figlia sarebbe andata bene anche la stanza da 700, ma quando è stata ora di concludere, la scelta obbligata è rimasta quella da 900» raccontano. E narrano anche della ricerca di appartamenti, spesso fatiscenti, conclusa invano. Arredati con mobili e suppellettili riesumati da vecchi magazzini, poco dignitosi e non in linea con le richieste degli affitti di mercato.
«Ho studiato anche io fuori sede - racconta il papà di Elena - e so cosa vuol dire la convivenza con altre persone. Ai miei tempi condividevamo una stanza e avevamo il bagno in corridoio. Oggi, per una ragazza, ci sono altre esigenze e soprattutto non sai con chi capiti, soprattutto il primo anno. Se convivi con una persona che non ha voglia di studiare, finisci per sconcentrarti e perdere tempo».

Di qui la decisione di un posto vicino all'università in camera singola. «Per accedere ai posti a prezzi agevolati ci voleva un Isee per cui si è quasi alla soglia di povertà, e se si lavora in due, da dipendenti, difficilmente si rientra nelle facilitazioni. Ragion per cui abbiamo fatto due conti: quanto avremmo speso per tutto il ciclo universitario, tra affitto, spese personali e spese per venire a trovare nostra figlia periodicamente, con alloggio in albergo e pranzi al ristorante, visto che non ha a disposizione l'uso di una cucina? Abbiamo valutato così l'acquisto di un appartamento, che potrà ospitarci di tanto in tanto».
Con un proposito: «Quando nostra figlia avrà finito di studiare, se non si fermerà a Venezia, affitteremo l'appartamento a studenti. Che si troveranno dei mobili sicuramente diversi da quelli che abbiamo visto in giro noi».

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